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Enrico Letta? Pronto per diventare condirettore di Massimo Giannini

 Enrico Letta

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Ogni mattina Enrico Letta si sveglia e sa che rilascerà un'intervista a La Stampa.

Sarà la decima volta, o giù di lì, che il leader dem, per far sapere cosa pensa delle "destre" prima del voto, si fa mettere il microfono davanti dal quotidiano diretto da Massimo Giannini, dove si sono rifugiati gli ultimi dei lettiani: pare ce ne siano più a La Stampa che nel Pd. Ci immaginiamo le riunioni di redazione.

 

"Con che apriamo oggi il giornale, direttò?". "Boh, nun ce avemo un cazzo de dossiè, neanche mezzo fasullo", replica Giannini. "E allora facciamo un'intervista a Letta!", propone un redattore. "Ma lo abbiamo già intervistato nove volte", prova a replicare un altro.

"Embè, so' poche", assicura il direttore. "Procediamo. Quando non c'è niente, c'è sempre Enrico". Che è più o meno la stessa cosa.

Male che gli vada, Letta potrà contare sui 100 voti dei redattori de La Stampa. E, se verrà scaricato dal Pd, potrà diventare condirettore di Giannini e farsi le interviste da solo. Enrico, si faccia una domanda e si dia una risposta. Le classiche interviste scomode.

 

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