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Mattarella, indiscrezioni: ecco i paletti posti dal Colle alla Meloni

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Tutta Italia, in questo momento, guarda al centrodestra. E tutti - chi nel bene e chi nel male - si aspettano di vedere diventare Giorgia Meloni la prima presidente del Consiglio donna nella storia italiana. Con un risultato che vede Fratelli d'Italia come primo partito e che certifica, sulla carta, una maggioranza solida e coesa in entrambi i rami del Parlamento. Dal punto di vista dei numeri, dunque, non ci sono problemi. Ma adesso gli occhi sono puntati sul Quirinale, al quale spetta il compito, così come recita l'articolo 92 della Costituzione, "di nominare il presidente del Consiglio designato dai partiti e, su proposta di questo, i ministri". Eppure, probabile che il presidente della Repubblica Sergio Mattarella metta dei paletti. Ponga dei limiti da non superare.

 

 

 

 

Secondo un retroscena pubblicato su Il Giornale, il capo dello Stato non ha intenzione né di mettere ostacoli né di fare favori alla nuova maggioranza. Ciò che farà testo saranno, però, le delegazioni dei partiti che verranno ricevute nello Studio alla Vetrata e che sono state fissate per il 17 ottobre (in anticipo rispetto al 23 ottobre, la prima dataa che era circolata). Il dibattito non sarà sui singoli provvedimenti o le impostazioni politiche della futuro governo, ma sulle grandi scelte che coinvolgono il Paese. La collocazione occidentale dell'Italia, l'appoggio all'Ucraina contro la Russia, l'ancoraggio europeo, il Pnrr, il rispetto dei valori sanciti dalla Costituzione: sono questi i temi che per il Quirinale non sono negoziabili. La parola d'ordine è continuità. 

 

 

 

 

Intanto, grazie anche all'avvicinarsi della scadenza della legge di bilancio, cominciano già le trattative per il toto-ministri. Per garantire il più possibile la stabilità del governo, Mattarella sarà intransigente soprattutto sui ministeri chiave: Esteri, Interni, Difesa e Economia. Insomma, se non ci saranno intoppi, la scadenza per il nuovo esecutivo si può fissare per la fine di ottobre. E infatti, Mario Draghi prepara già la successione.

 

 

 

 

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