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Beppe Grillo e le Brigate del Reddito? Sallusti: scherza col fuoco

Alessandro Sallusti
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Il solo nome evoca scenari sinistri, sinistri in tutti i sensi: "Brigate del reddito di cittadinanza". L'idea è di Beppe Grillo, che con la scusa di recuperare ai lavori socialmente utili i percettori di reddito prova a stabilizzare al servizio del movimento oltre tre milioni di italiani oggi privi di occupazione. «Brigatisti di Cittadinanza - ha scritto ieri sul suo blog- abbiamo bisogno di voi! Abbiamo bisogno della vostra abilità e della vostra partecipazione!». E ha chiuso provocatoriamente: «L'iniziativa delle Brigate di Cittadinanza giova gravemente alla Comunità. Autorizzazione ministeriale non richiesta».

 

Va bene tutto, ma questa cosa potrebbe prefigurare una sorta di esercito privato da usare politicamente come una clava «anche fuori delle autorizzazioni ministeriali», in altre parole fuori dalla legge. A me sembra che aldilà delle reali intenzioni del comico capopopolo, sempre difficili da interpretare, qui si sta scherzando con il fuoco, non a caso all'indomani della perdita di ruoli di governo da parte dei Cinque Stelle. Provare a mantenere il consenso aizzando la gente, incendiare il paese con le piazze non è un bel modo di ricominciare a fare opposizione dopo cinque anni passati, con risultati più che modesti, nelle stanze dei bottoni. Anche perché la tensione sociale, tra caro bollette e caro vita, sta raggiungendo di suo - con più di qualche ragione - livelli di allarme rosso. Non vorremo cioè assistere a un film già visto: ogni volta che il centrodestra sale al governo chissà perché le piazze improvvisamente si scaldano e non certo di motu proprio bensì stimolate e a volte pure organizzate dalla sinistra in tutte le sue articolazioni, sia partitiche che sindacali.

 

Va bene la politica, per carità non siamo veriginelle, ma in questo contesto di crisi reale e internazionale sarebbe davvero una minaccia non a Giorgia Meloni o a Matteo Salvini ma al paese intero che mai come oggi ha viceversa bisogno di una guida stabile e di nervi saldi. So che le prefetture sono in stato di massima allerta, è ovvio che la crisi non è imputabile a chi ancora deve iniziare a governare. Chi ha la testa la usi. Già, ma a sinistra e dalle parti di Grillo di testa ne avranno? I primi passi da sconfitti elettorali non lasciano ben sperare.

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