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Ronzulli-Meloni, braccio di ferro: il caso che agita il centrodestra

 Licia Ronzulli

Elisa Calessi
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Giornate di trattative per Giorgia Meloni. Non solo sul governo, dove ancora ha tenuto banco il caso Ronzulli (la senatrice, fedelissima di Silvio Berlusconi, che il leader di Fi ha indicato per il ministero della Salute, ma che la premier in pectore non vuole in quel ruolo). In realtà il vero scontro, ieri, è stato sulla presidenza del Senato. Scontro, racconta chi segue la vicenda, durissimo. I due nomi che si contendono la poltrona della seconda carica dello Stato sono Ignazio La Russa e Roberto Calderoli. E ieri la tensione ha raggiunto livelli altissimi. «Lite furibonda», si racconta ai piani alti dei partiti del centrodestra.

Al momento il senatore di FdI sembra essere avanti sul leghista, in buona posizione per spuntarla. Il che significa che la presidenza della Camera dovrebbe andare, a questo punto, alla Lega. Ma non a Giancarlo Giorgetti, che in questo momento non è certo tra i preferiti di Matteo Salvini. Più probabile che se la giochi Riccardo Molinari, ex presidente dei deputati leghisti e vicino al leader del Carroccio.

Quanto all'esecutivo, Meloni sta cercando di completare il difficile puzzle. Ronzulli non dovrebbe andare alla Salute, ma avrà comunque un dicastero di peso, con portafoglio. Questo Berlusconi ha chiesto. Al ministero fin qui ricoperto da Roberto Speranza potrebbe andare, in ogni caso, un nome vicino a Fi. Si parla, per esempio, di Guido Bertolaso.

 

 

COMPETENTI IN SQUADRA - La giornata era cominciata con l'assemblea dei parlamentari di FdI. Un momento per incontrare i nuovi eletti, fare il punto sulla legislatura che inizia, dare la linea. Ma anche per accennare al lavoro che si sta facendo sulla squadra di governo: «L'ho detto agli alleati», aveva spiegato Meloni, «e lo dico anche a voi che siete la squadra di Fratelli d'Italia in Parlamento: puntiamo a dar vita a un governo autorevole e di altissimo livello, che parta dalle competenze». L'obiettivo, ha spiegato, è «puntare a dare a questa nazione il governo più autorevole possibile. Non c'è spazio per questioni secondarie rispetto a questo obiettivo.
Siamo consapevoli del risultato che abbiamo ottenuto e sentiamo la responsabilità di dover affrontare una sfida di governo nella condizione più difficile nella quale l'Italia potesse trovarsi. Ogni qual volta entrerete in Parlamento dovrete pensare a tutti gli italiani che il 25 settembre hanno visto in noi la loro speranza e ci hanno messo in mano il loro futuro.

Così come dovrete pensare a tutti quelli che non ci hanno votato perché, in alcuni casi, la speranza l'hanno persa. E dovremmo lavorare per far cambiare loro idea».
Vuole fare presto, la leader di via della Scrofa, anche nella formazione del governo. «Lavoreremo per procedere spediti partendo dalle urgenze dell'Italia, come il caro bollette, l'approvvigionamento energetico e la legge di bilancio». Il nostro obiettivo, ha aggiunto Meloni, «è correre, perché non possiamo e non vogliamo perdere tempo. Tutto quello che faremo sarà per difendere gli italiani e non saremo mai disposti a fare scelte che vadano contro l'interesse nazionale».
La presidente di Fdi ha, poi, rivendicato il risultato ottenuto nelle urne e la sfida legata a questo successo: «Abbiamo portato per la prima volta la destra italiana ad avere la leadership della coalizione di fronte ad una sfida di governo. È una sfida di cui sentiamo tutta la responsabilità e intendiamo affrontarla dimostrando serietà e capacità».

 

 

URGENZE DA RISOLVERE - Per il resto, i suoi assicurano che i nodi saranno sciolti. Le trattative per la formazione del governo? «Passi avanti», per Ignazio La Russa. «Tutto quello che faremo sarà per difendere gli italiani e non saremo mai disposti a fare scelte che vadano contro l'interesse nazionale», è la scritta che campeggiava, a sera, su una foto di Giorgia Meloni a corredo di un tweet in cui la leader segnalava le urgenze su cui si muoverà il nuovo governo: caro bollette, energia, legge di Bilancio. «Vogliamo fare presto». Tutti, poi, hanno smentito l'esistenza di veti su Ronzulli, ha detto il capogruppo di FdI alla Camera, Francesco Lollobrigida. Concetti simili ha ripetuto Fabio Rampelli, arrivando alla Camera per la riunione dei parlamentari di FdI. E ha smentito che ci siano «veti» Giovanbattista Fazzolari, senatore e responsabile del programma di Fratelli d'Italia. «Sceglieremo i migliori», ha concluso.  

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