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Giorgia Meloni e i "messaggi in bottiglia": la voce, chi entra nel governo

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Conclusa la squadra dei ministri, si apre la partita per le cariche minori. Giorgia Meloni, dopo aver dribblato gli attacchi amici dei giorni scorsi, si ritrova a fare i conti con Forza Italia e Lega. Stando a diversi retroscena il partito di Silvio Berlusconi è a dir poco in fermento. Massimo Franco non esclude una scissione. Molti gli azzurri convinti di essere stati puniti da Fratelli d'Italia nella scelta dei ministri. E così gli "sconfitti" potrebbero prendere di mira Antonio Tajani, neo ministro degli Esteri ma anche coordinatore di FI. Gli azzurri potrebbero sostituire il vicepremier nel suo ruolo all'interno del partito. 

 

 

Poi c'è quella che Il Corriere della Sera definisce "seconda insidia", ossia Matteo Salvini. Il leader della Lega ha rinunciato al ministero dell'Interno per le Infrastrutture. Ma non del tutto. Non a caso il ministro ha incontrato il comandante della Guardia costiera per parlare di immigrazione e spiegato che sarà lui a occuparsi di porti. In più ha riunito i ministri economici del Carroccio.

 

 

Quanto basta a far sospettare Franco che la maggioranza del 25 settembre possa con il tempo modificarsi. E perché no, allargarsi. Non passerebbero inosservati "i messaggi in bottiglia" che arrivano a Palazzo Chigi da esponenti della formazione di Carlo Calenda. Dunque - conclude Franco "non si può escludere che di qui a pochi mesi l'esecutivo del 25 settembre si allarghi". A Italia Viva? Ad Azione? Può darsi. Basta ricordare il voto di Ignazio La Russa. Il co-fondatore di FdI è stato eletto presidente del Senato anche senza gli azzurri, fatta eccezione per Berlusconi e Maria Elisabetta Casellati scatenando il dubbio che dietro ci siano proprio Calenda e Matteo Renzi.

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