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Fiducia al governo: 235 sì alla Camera. Assenti e astenuti, occhio a questi numeri

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Oggi, martedì 25 ottobre, per Giorgia Meloni è il giorno della fiducia alla Camera. Il discorso alle 11 del mattino, il voto in serata a partire dalle 19. E c'è grande attesa per le parole della premier, il cui governo è costretto ad affrontare un drammatico momento per la crisi energetica ed economica. "Lavoreremo per tenere unito il Paese": sarà questo il senso del discorso della leader di Fratelli d'Italia. 

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Ore 21.17: Fiducia scontata, ma occhio a questi numeri
Dietro la fiducia (scontata) occhio ai numeri emersi a Montecitorio: i sì al governo di Giorgia Meloni sono stati 235 (sulla carta, la maggioranza conta su 237 deputati), a fronte di 154 no e 4 astenuti. Pesa chi non c'era: presenti 394 onorevoli su 400. E domani, alle 13, la fiducia si ripeterà a Palazzo Madama.

Ore 20.46: Meloni ringrazia, "la rotta è tracciata"
"Il governo ottiene la fiducia alla Camera. Ringrazio tutte le forze politiche per aver ascoltato le linee programmatiche che l'esecutivo intende attuare per risollevare l'Italia. Domani sarò in Senato per un altro importante tassello. La rotta è tracciata: andiamo avanti". Lo scrive su Twitter il presidente di Fratelli d'Italia, Giorgia Meloni.

Ore 20.30: La  Camera vota la fiducia al governo, 235 sì 
La Camera vota la fiducia al governo di Giorgia Meloni: 235 sì. Sulla carta, il centrodestra conta a Montecitorio su 237 voti.

Ore 20.24: Tremonti, giallo risolto
Scambio polemico alla Camera tra il segretario del Pd, Enrico Letta, e l'ex ministro dell'Economia Giulio Tremonti. Durante le dichiarazioni di voto sulla fiducia al governo Meloni, Letta ha voluto smentire le parole della premier secondo cui i conti sarebbero peggiorati negli ultimi 10 anni, ricordando che nel 2008 il governo Prodi aveva lasciato il debito vicino al 100% del Pil; quello stesso debito sarebbe esploso nei tre anni successivi portando il governo Berlusconi alle dimissioni. Prendendo la parola, Tremonti ha affermato: "Lei, onorevole Letta, ha citato i dati del triennio 2008-2011, triennio della grande crisi globale. Ma i numeri per l'Italia erano migliori rispetto a quelli di altri Paesi e le considerazioni conclusive di Bankitalia nel 2011 hanno confermato che la gestione del bilancio è stata prudente. Dato che Letta produce il suo meglio facendo il peggio, dichiaro che voto contro di lui", ha concluso l'ex ministro, scatenando le proteste dei deputati dem. 

Ore 20.22: Serracchiani provoca Meloni, "prossima volta?"
"Cara presidente Meloni, che te ne fai della foto del passo avanti se sei sola perché non hai sostenuto le altre donne? Ne hai volute solo sei al governo. Era la tua occasione e non hai mosso un dito perché il peso che le donne hanno nella società si trasformasse in potere per cambiare davvero le cose. Questo è tutto quello che so sull'emancipazione e la parità. Speriamo la prossima volta". Lo afferma Debora Serracchiani, capogruppo del Partito democratico alla Camera, dopo un vivace botta e risposta con la premier.

Ore 19.38: "Voto contr...", giallo Tremonti in aula
Giallo in aula su Giulio Tremonti. L'ex ministro dell'Economia chiede la parola a sorpresa per replicare al segretario del Pd Enrico Letta, che pochi minuti prima aveva contestato ai governi di centrodestra disastri sui conti pubblici. Tremonti difende il suo operato nel triennio 2008-2011, l'ultimo governo Berlusconi, poi conclude: "Dato che l'onorevole Letta produce il suo meglio facendo il peggio dichiaro che voto cont...". Nel brusio generale, i microfoni dell'aula non fanno comprendere quanto comunicato dal neo-deputato di Fratelli d'Italia. Ed Enrico Mentana, nella sua diretta Diario politico su La7, azzarda: "Forse vota contro la fiducia in dissenso con il suo gruppo, sarebbe l'unico motivo per cui ha potuto parlare".

Ore 19.25: Letta, "Non è chiaro cosa farete sulle bollette"  
"Non abbiamo capito che farete nei prossimi mesi. Non abbiamo capito cosa succederà alle bollette degli italiani, sul tema del disaccoppiamento e sul tetto del gas non abbiamo capito cosa succederà. Non abbiamo capito nulla di cosa sarà la legge di bilancio". Così Enrico Letta nella dichiarazioni di voto alla Camera sulla fiducia al governo Meloni. 

Ore 19.24: Enrico Letta, "noi andremo davanti al monumento per Matteotti"
Il giorno dell'anniversario della marcia su Roma "noi andremo di fronte al monumento per Matteotti. Io voglio citare un'altra cosa. Lei ha parlato molto di fare il proprio dovere e voglio citare quello che accadde un anno prima della marcia, nel luglio del '21 a Sarzana. Vi fu un tentativo, una prova della marcia su Sarzana e venne bloccata dal sindaco e dal capitano dei Carabinieri. Bloccarono le squadracce guidate da quello che sarà l'assassino di Matteotti, fecero il loro dovere e in loro memoria e seguendo il loro esempio voi fate il vostro dovere come governo e noi come opposizione nell'interesse superiore dell'Italia e del nostro Paese". Così Enrico Letta, nella dichiarazioni di voto alla Camera sulla fiducia al governo Meloni.

Ore 19.22: Letta, "orgogliosi del sostegno a Draghi" 
"Un mese fa, oggi, si votava. Il fatto che un mese dopo ci sia il governo è il segno evidente di chi ha vinto le elezioni e ha diritto a governare oggi. Facciamo gli auguri al governo che comincia a governare nell'interesse del nostro Paese", ma "voteremo no alla fiducia". Lo ha detto il segretario del Pd, Enrico Letta, intervenendo in Aula alla Camera nel corso delle dichiarazioni di voto per la fiducia al governo. "Noi siamo stati lineari coerenti, siamo orgogliosi di aver sostenuto il governo di Mario Draghi, un governo del quale abbiamo fatto parte convintamente", ha ricordato.

Ore 19.08 Conte: "Manganellate sugli studenti"
"Le immagini di oggi a La Sapienza mi fanno venire i brividi. Rispettiamo libertà di parola e di espressione del pensiero perché e lo dico anche al ministro dell’Interno, vedere manganelli su studenti indifesi mi preoccupa da cittadini, da membro di questo parlamento e anche da professore universitario". Così il leader del M5S, Giuseppe Conte, intervenendo alla Camera in dichiarazione di voto sulla fiducia al governo Meloni.

Ore 18.59 Conte: "Meloni ha assicurato no arretramenti sul diritto all'aborto, lo dica a Roccella e Gasparri"
"Presidente Meloni, ci ha rassicurato che non ci saranno arretramenti sul diritto all'aborto, l'importante è dirlo a Roccella e Gasparri". Così Giuseppe Conte, presidente M5S, nelle dichiarazioni di voto in aula a Montecitorio, in vista del voto di fiducia della Camera al governo Meloni.

Ore 18.12 Meloni: "Problema non è chi ha Rdc ma risposte inadeguate"
"Ho sentito dire che consideriamo colpevoli i percettori del Reddito di cittadinanza. Non ho mai considerato il problema i percettori del Reddito, ho considerato a volte un problema una classe politica che si accontentava di tenere le persone in difficoltà in quella difficoltà pur di farci cassa elettorale. Occorre ragionare su un sistema che ha avuto dei problemi e non funziona. È notizia di ieri, un navigator fa in media non più di un colloquio di lavoro al giorno. Sono le risposte inadeguate il problema". Lo ha detto il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, in sede di replica alla Camera.

 

Ore 18.11 Meloni: "La sfida è garantire piene libertà alle donne"
"Stamattina ho parlato di lavoro, welfare ma ho parlato anche di famiglia e natalità perché considero una sconfitta che una donna debba rinunciare alla natalità per avere un lavoro ma anche debba rinunciare ad avere un bambino per lavorare. Mi sembra un modo per garantire piene libertà, è una sfida su cui spero siamo d'accordo. Chiedo libertà concreta e reale, sapendo che sono una madre e privilegiata, ma se per me è difficile tenere tutti insieme...". Così la premier Giorgia Meloni nell'intervento di replica alla Camera.

Ore 17.51 Meloni: "Le donne non hanno nulla da temere con noi"
"Non dubitate, non dubitino le donne italiane: non hanno decisamente nulla da temere con questo governo e, presidente, lo dico all'opposizione: io sono convinta che in cuor loro  non lo pensino neanche loro". Lo ha detto la premier Giorgia Meloni in replica alla Camera

Ore 17.35 Meloni, scontro in Aula con la Serracchiani
 "Ho sentito dire che vorrei le donne un passo dietro agli uomini, mi guardi onorevole Serracchiani: Le sembra che io stia un passo dietro agli uomini?". Così la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni durante le repliche in Aula della Camera.

Ore 17.24 Pd: "Discorso demagogico, Meloni è la nuova Alemanno"
"Dalla Meloni un discorso in linea con quelli classici della destra romana, pieno di demagogia e luoghi comuni. Eh sì, Meloni è proprio la nuova Alemanno". Lo dichiara Andrea Casu, segretario del Pd Roma.

Ore 17.15 M5S: in serata incontro Conte-Grillo. Domania ssemblea congiunta con i gruppi
In serata, a quanto si apprende da fonti del Movimento, il leader del M5S Giuseppe Conte incontrerà il fondatore Beppe Grillo. Un'assemblea congiunta dei gruppi M5S di Camera e Senato è stata convocata, invece secondo quanto apprende l'Agi, per domani mattina alle 10. Vi parteciperà anche il garante, Beppe Grillo, che a Roma incontrerà i neo eletti del Movimento.

 

Ore 17:00 Berlusconi: "Meloni nel solco del centrdoestra"
"Il Presidente del consiglio Giorgia Meloni nel suo assai pregevole intervento programmatico ha individuato le priorità del Paese, ha tracciato una rotta chiara, nel solco del lavoro fatto fino ad oggi dal centrodestra. Il presidente Meloni ha detto parole definitive e totalmente condivisibili sui diritti, sulle libertà, sulla necessità di abbassare le tasse e di promuovere una pace fiscale, con l’impegno ad affrontare oggi le grandi emergenze a partire dalla necessità di abbassare i costi dell’energia per famiglie e imprese, riprendendo una politica energetica non più condizionata dal 'partito dei no' e dall’ambientalismo ideologico". Così il presidente di Forza Italia Silvio Berlusconi commentando il discorso programmatico di Giorgia Meloni. "Forza Italia darà un contributo qualificato, serio e leale, con tutte le sue idee e le sue migliori energie perché il nuovo governo di centrodestra, il primo guidato da una donna, abbia la forza di affrontare i grandi problemi del Paese e disegnare l’Italia del futuro".

Ore 16.12  - Molinari, Lega: commissione-Covid, ripresentiamo la proposta
"Chiarezza sulla gestione della pandemia da Covid-19 in Italia. Nella scorsa legislatura, la Lega per prima ha presentato una proposta di legge, a mia prima firma, per istituire una Commissione parlamentare di inchiesta sull'operato del Governo Conte II. Ora, l'abbiamo ripresentata. Bene FdI che, a quanto si apprende da indiscrezioni giornalistiche, sarebbe intenzionata a presentare una pdl con le medesime finalità". Lo dichiara in una nota il deputato Riccardo Molinari, capogruppo della Lega alla Camera e primo firmatario della pdl. 

Ore 16.00 - Pd, Provenzano: finito il tempo della propaganda
"Per lei, presidente del Consiglio, e' finito il tempo della propaganda, delle urla, del vittimismo. Non cerchi alibi, non ne trovi altri con il presidenzialismo. Il potere ce l'ha, si occupi ora dei problemi dei cittadini, e' un suo diritto, di piu' e' un suo dovere. Ha la maggioranza parlamentare, ma badi bene, non ha la maggioranza nel Paese": così il deputato e vicesegretario del Partito democratico, Giuseppe Provenzano, nel suo intervento in discussione generale alla Camera sulle dichiarazioni programmatiche del presidente del Consiglio, Giorgia Meloni.

Ore 15.48 - Landini: chiudere i porti? Meglio gli aeroporti...
"Ho sentito che oggi si parla della chiusura dei porti forse sarebbe meglio, però, fatemi fare la battuta, chiudere gli aeroporti perchè sono di più i giovani italiani che se stanno andando in giro per il mondo che quelli stranieri che vogliono venire da noi". Così il leader Cgil, Maurizio Landini, nel corso all'intervista al salone della giustizia. "Siamo il paese da cui più di altri i giovani vanno via" a causa del precariato e della mancanza di occupazione di qualità, prosegue.

Ore 15.24 - Terzo Polo plaude alla commissione-Covid
Il Terzo polo plaude alla commissione di inchiesta sul Covid
"Ottima notizia la commissione di inchiesta sul Covid che sarebbe nelle intenzioni del nuovo governo: da anni ripetiamo che è necessario fare chiarezza sulla gestione della pandemia, che vanno rivelate alcune opacità che riguardano gli acquisti dei dispositivi sanitari come le mascherine o i ventilatori cinesi. Sottolineiamo come vada anche fatta finalmente luce sulla missione dei sanitari russi che sono entrati nei nostri ospedali sotto il governo Conte. Sono temi sui quali Iv è stata sempre in prima linea. Non faremo mancare il nostro apporto al governo su questo punto". Così la presidente dei senatori di Azione-Iv Raffaella Paita.

Ore 15.04 Dalla Chiesa: "Meloni li ha asfaltati tutti"
E' stato un intervento molto importante, anche molto empatico e quando il premier ha parlato delle donne siamo saltate tutte in piedi. Lei ha parlato delle eroine del nostro Risorgimento, ha detto 'se io sono qui lo devo anche a loro'. Questo non era mai stato detto: guardando i banchi della sinistra, gli uomini sono rimasti tutti seduti, a parte 3-4 deputate. Invece andava dato un bel segnale, ho ragione io allora sul fatto che la solidarietà femminile non esista". Così a 9colonne la deputata di Forza Italia Rita Dalla Chiesa, commentando il discorso programmatico sulla fiducia del premier Giorgia Meloni. "Oggi - continua - Meloni ha parlato molto chiaro e c'era da alzarsi in piedi come abbiamo fatto noi e applaudire. Alcuni passaggi del suoi discorso sono stati bellissimi, come quello sulla mafia, sull'istruzione, sui diritti civili. Li ha asfaltati tutti".

Ore 15.02 Boldrini attacca la Meloni: "Discorso vago alla Camera"
Giorgia Meloni? “Non mi è piaciuto nulla del suo discorso in aula, è stato polemico, vago e sull'immigrazione senza linea politica. Non mi è piaciuto, non ho trovato motivi di ispirazione. Prosegue con la propaganda, non si è addentrata minimamente nelle questioni cruciali”. A dirlo, ospite di Un Giorno da Pecora, su Rai Radio1, è la deputata Pd Laura Boldrini.

Ore 14.01 Anpi già all'attacco: "Da Meloni frasi di circostanza"
"Nulla di nuovo al di là delle parole di circostanza. Nessuna definitiva condanna del fascismo. Le leggi razziali del '38 nascono da una visione razzista che Mussolini esplicita nel 1920 contro gli slavi e che ricorre verso gli africani negli anni del colonialismo. La critica ai 'totalitarismi del 900' mette tutti nello stesso sacco, aggrediti ed aggressori. È un altro modo per annacquare le precise responsabilità del fascismo". Così il presidente dell'Anpi, Gianfranco Pagliarulo, commenta l'intervento alla Camera della premier Giorgia Meloni.

Ore 13.55 Paita (Iv-Azione): "Discorso vago della Meloni su temi economici"
''Importante la chiarezza di Giorgia Meloni sull'atlantismo e sulla guerra in Ucraina, sono parole che oggi rassicurano ma visti i recenti exploit di Forza Italia e Lega vigileremo con particolare attenzione. Bene anche il passaggio sul Reddito di cittadinanza: una sconfitta per chi può e deve avere la dignità del lavoro". Così la presidente dei senatori di Azione-Italia Viva Raffaella Paita. "Più che aprire la valigia dei sogni per i prossimi anni la neo premier dovrebbe però occuparsi del qui ed ora: nel suo discorso noto una certa vaghezza sui temi economici, sulle questioni energetiche e sul piano di sviluppo infrastrutturale per il Paese''. 

Ore 13.15 - Santanché: discorso Meloni, speranza per tutti gli italiani
"Un grande discorso, pieno di contenuti, e anche un discorso di speranza per gli italiani". Così all'Adnkronos il ministro del Turismo Daniela Santanchè al termine del discorso per la fiducia alla Camera del premier Giorgia Meloni. Sul passaggio in cui la Meloni ha citato i nomi delle donne del GOVERNO, la Santanchè ha osservato che "ha fatto quel passaggio su ognuna di noi che è stato pazzesco. Nessuno di noi poteva immaginare che la prima donna presidente del sconsiglio sarebbe stata una giovane donna di destra", ha poi concluso. 

Ore 13.01 - Salvini: un discorso bellissimo
"Bellissimo il discorso di Giorgia. Musi lunghi a sinistra, speranza e fiducia per gli Italiani. Ribaditi impegni su tasse, pensioni, lavoro, sicurezza, autonomia e riforme. Per quanto mi riguarda: sbloccare cantieri e opere pubbliche ferme e attese da anni, creando lavoro e ricchezza, sarà il mio impegno giorno e notte": queste le parole con cui Matteo Salvini ha commentato il discorso della premier in aula alla Camera.

Ore 12.49 - Il conteggio: oltre 70 applausi per Meloni
Oltre 70 gli applausi, 72 per la precisione, arrivati in alcune circostanze anche dai banchi delle opposizioni, e non solo da quelli della maggioranza di centrodestra, in occasione delle dichiarazioni programmatiche nell'Aula della Camera del presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, in vista del voto di fiducia all'esecutivo.

Ore 12.28 - Bossi: può darsi duri cinque anni...
"Il programma che Meloni ha enunciato in Parlamento è un programma di legislatura. Può darsi che il suo governo duri cinque anni...". Questo il pronostico di Umberto Bossi, fondatore della Lega, che si ferma a scambiare alcune battute con i giornalisti nel cortile di Montecitorio, seduto sulla sedia a rotelle e con l'immancabile sigaro toscano in mano. Il Senatur dice che si tratta di un programma "lungo, c'è tanta carne al fuoco. Meloni ha sfiorato l'Autonomia...". Il neo deputato della Lega salviniana sospende il giudizio ma crede che il governo di centrodestra possa farcela fino al 2027: "Durerà cinque anni? Può essere di sì...".

Ore 12.16 - Al termine dell'intervento cori in aula "Giorgia, Giorgia"
La premier Giorgia Meloni ha appena terminato l'intervento programmatico nell'Aula della Camera e scatta il lungo applauso della maggiorazna e dei ministri del governo da lei guidato. E dai bnchi della maggioranza si leva il coro "Giorgia, Giorgia".

Ore 12.14 - Meloni cita Giovanni Paolo II
"Nel giorno in cui il nostro Governo ha giurato nelle mani del Capo dello Stato, ricorreva la memoria liturgica di Giovanni Paolo II. Un Pontefice, uno statista, un santo, che ho avuto il privilegio di conoscere personalmente. Mi ha insegnato una cosa fondamentale, della quale ho sempre fatto tesoro. "La liberta'" diceva "non consiste nel fare cio' che ci piace, ma nell'avere il diritto di fare cio' che si deve". Io sono sempre stata una persona libera, per questo intendo fare cio' che devo": così la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, chiudendo il suo intervento alla Camera per la fiducia al governo.

Ore 12.12 - Mai arrendersi e arretrare
"L'obiettivo del governo sara' unico: sapere che abbiamo fatto tutto quello che potevamo per dare agli italiani una Nazione migliore. A volte riusciremo, a volte falliremo, ma state certi che non ci arrenderemo, non indietreggeremo, e non tradiremo le speranze che in noi sono state riposte", afferma la premier.

Ore 12.11 - Mai più Bibbiano
"Abbiamo assunto l'impegno di limitare l'eccesso di discrezionalita' nella giustizia minorile, con procedure di affidamento e di adozione garantite e oggettive, perche' non ci siano mai piu' casi Bibbiano, e intendiamo portarlo a termine", ricorda Giorgia Meloni.

Ore 12.09 - Mai simpatia per il fascismo
"Libertà e democrazia sono gli elementi distintivi della civiltà europea contemporanea nei quali da sempre mi riconosco. E dunque, a dispetto di quello che strumentalmente si è sostenuto, non ho mai provato simpatia o vicinanza nei confronti dei regimi antidemocratici. Per nessun regime, fascismo compreso", ha tagliato corto Giorgia Meloni.

Ore 12.07 - Disprezzo per i mafiosi
"La lotta alla mafia ci trovera' in prima linea. Da questo Governo, criminali e mafiosi non avranno altro che Disprezzo e inflessibilità", afferma Meloni.

Ore 12.03 - Non limiteremo mai diritti civili o aborto
"Diceva Montesquieu che La liberta' e' quel bene che fa godere di ogni altro bene". La liberta' e' il fondamento di una vera societa' delle opportunita'; e' la liberta' che deve guidare il nostro agire; liberta' di essere, di fare, di produrre. Un governo di centrodestra non limitera' mai le liberta' esistenti di cittadini e imprese. Vedremo alla prova dei fatti, anche su diritti civili e aborto, chi mentiva e chi diceva la verita' in campagna elettorale su quali fossero le nostre reali intenzioni", spiega Meloni alla Camera.

Ore 12.00 - Covid, mai più... Speranza
"L'Italia ha adottato le misure più restrittive dell'intero Occidente, arrivando a limitare fortemente le libertà fondamentali di persone e attività economiche, ma nonostante questo è tra gli Stati che hanno registrato i peggiori dati in termini di mortalità e contagi. Qualcosa, decisamente, non ha funzionato e dunque voglio dire fin d'ora che non replicheremo in nessun caso quel modello. L'informazione corretta, la prevenzione e la responsabilizzazione sono più efficaci della coercizione, in tutti gli ambiti. E l'ascolto dei medici sul campo è più prezioso delle linee guida scritte da qualche burocrate, quando si ha a che fare con pazienti in carne ed ossa": così la Meloni, prendendo le distanze dal metodo di Roberto Speranza e dei precedenti governi nella gestione dell'emergenza pandemica.

Ore 11.57 - Covid, non si può escludere nuova ondata
"Purtroppo non possiamo escludere una nuova ondata di covid o l'insorgere in futuro di una nuova pandemia. Ma possiamo imparare dal passato per farci trovare pronti", spiega la Meloni.

Ore 11.51 - "Saluto affettuoso a Papa Francesco"
"C'è un tema di povertà dilagante che non possiamo ignorare. Sua Santità Papa Francesco, a cui rivolgo un affettuoso saluto, ha di recente ribadito un concetto importante: 'La povertà non si combatte con l'assistenzialismo, la porta della dignità di un uomo è il lavoro'. E' una verità profonda, che soltanto chi la povertà l'ha conosciuta da vicino può apprezzare appieno", spiega Giorgia Meloni.

Ore 11.45 - "Reddito di cittadinanza un sconfitta"
"Vogliamo mantenere e, laddove possibile, aumentare il doveroso sostegno economico per i soggetti effettivamente fragili non in condizioni di lavorare: penso ai pensionati in difficolta', agli invalidi a cui va aumentato in ogni modo il grado di tutela, e anche a chi privo di reddito ha figli minori di cui farsi carico. A loro non sara' negato il doveroso aiuto dello Stato. Ma per gli altri, per chi e' in grado di lavorare, la soluzione non puo' essere il reddito di cittadinanza, ma il lavoro, la formazione e l'accompagnamento al lavoro, anche sfruttando appieno le risorse e le possibilita' messe a disposizione dal Fondo sociale europeo", afferma la Meloni mettendo nel mirino il sussidio grillino "Perche' per come e' stato pensato e realizzato, il rdc ha rappresentato una sconfitta per chi era in grado di fare la sua parte per l'Italia, oltre che per se stesso e per la sua famiglia".

Ore 11.40 - "Basta incidenti sul lavoro"
"Dobbiamo orre fine alla tragedia degli incidenti, anche mortali, sul lavoro. Il tema, qui, non e' introdurre nuove norme, ma garantire la piena attuazione di quelle che esistono. Perche' come ha ricordato anche il sindacato - da ultimo con la manifestazione di sabato scorso -, non possiamo accettare che un diciottenne come Giuliano De Seta - e cito lui per ricordare tutte le vittime -, esca di casa per andare a lavorare e non torni mai piu'", afferma Meloni.

Ore 11.35 - Il ringraziamento alle figure Ue
"Permettetemi innanzitutto di ringraziare i vertici delle istituzioni comunitarie, il Presidente del Consiglio Charles Michel, la Presidente della Commissione Ursula Von der Leyen, la Presidente del Parlamento europeo Roberta Metsola, il Presidente di turno del Consiglio Petr Fiala, e con loro i tanti capi di stato e di governo che in queste ore mi hanno augurato buon lavoro. Ovviamente non mi sfuggono la curiosita' e l'interesse per la postura che il governo terra' verso le istituzioni europee. O ancora meglio, vorrei dire dentro le istituzioni europee", afferma la Meloni. "Perche' e' quello il luogo in cui l'Italia fara' sentire forte la sua voce, come si conviene a una grande nazione fondatrice. Non per frenare o sabotare l'integrazione europea, come ho sentito dire in queste settimane, ma per contribuire ad indirizzarla verso una maggiore efficacia nella risposta alle crisi e alle minacce esterne e verso un approccio piu' vicino ai cittadini e alle imprese", conclude.

Ore 11.31 - "Serve il sempiresidenzialismo"
"Siamo fermamente convinti del fatto che l'Italia abbia bisogno di una riforma costituzionale in senso presidenziale, che garantisca stabilità e restituisca centralità alla sovranità popolare. Una riforma che consenta all'Italia di passare da una democrazia interloquente ad una "democrazia decidente", afferma Giorgia Meloni alla Camera. "Vogliamo partire dall'ipotesi di semipresidenzialismo sul modello francese, che in passato aveva ottenuto un ampio gradimento anche da parte del centrosinistra, ma rimaniamo aperti anche ad altre soluzioni", aggiunge.  "Ma - ha avvertito - sia chiaro che non rinunceremo a riformare l'Italia di fronte ad opposizioni pregiudiziali. In quel caso ci muoveremo secondo il mandato che ci è stato conferito su questo tema dagli italiani: dare all'Italia un sistema istituzionale nel quale chi vince governa per cinque anni e alla fine viene giudicato dagli elettori per quello che è riuscito a fare".

Ore 11.29 - "Italia, la nave più bella del mondo"
"Siamo nel pieno di una tempesta, la nostra imbarcazione ha subito diversi danno e gli italiani ci hanno affidato il compito di condurla in porto: eravamo consapevoli di quello che ci aspettava, ma ci siamo battuto lo stesso per assumerci questa responsabilità, perché l'Italia con tutte le sue ammaccature rimane la nave più bella del mondo, a cui nulla à precluso": queste le suggestive parole scelte da Giorgia Meloni alla Camera.

Ore 11.28 - "Non cedere a ricatto energetico Putin"
"La guerra ha aggravato la situazione già molto difficile causata dagli aumenti del costo dell'energia e dei carburanti. Costi insostenibili per molte imprese, che potrebbero essere costrette a chiudere e a licenziare i propri lavoratori, e per milioni di famiglie che già oggi non sono più in grado di fare fronte al rincaro delle bollette. Ma sbaglia chi crede sia possibile barattare la libertà dell'Ucraina con la nostra tranquillità. Cedere al ricatto di Putin sull'energia non risolverebbe il problema, lo aggraverebbe aprendo la strada ad ulteriori pretese e ricatti, con futuri aumenti dell'energia ancora maggiori di quelli che abbiamo conosciuto in questi mesi", ha ricordato la Meloni.

Ore 11.25 - "Vicini al valoroso popolo ucraino"
"La libertà ha un costo, l'Italia continuerà ad essere partener del valoroso popolo ucraino che si oppone all'aggressione della Russia non soltanto perché non possiamo accettare la guerra ma anche perché è il modo migliore di fare il nostro interesse nazionale", ha affermato Giorgia Meloni.

Ore 11.21 - Forze armate, standing ovation per Meloni
Lungo applauso e standing ovation del centrodestra nell'Aula della Camera (si alzano in piedi anche i ministri) per le Forze armate, citate e ringraziate dalla premier Giorgia Meloni in un passaggio del suo discorso programmatico. "La Patria vi sarà sempre riconoscente", ha affermato Giorgia Meloni.

Ore 11.20 - "Grazie alle Forze Armate"
"Un ringraziamento alle donne e agli uomini delle forze armate che hanno sempre operato in contesti difficili. La Patria vi sarà sempre riconoscente", afferma Giorgia Meloni alla Camera.

Ore 11.17 - "Non vogliamo sabotare Ue"
L'obiettivo del governo "non è frenare o sabotare l'integrazione europea ma contribuire a indirizzarla verso una maggiore efficacia in risposta alle crisi", ricorda Giorgia Meloni.

Ore 11.15 - "Italia a pieno titolo parte dell'Occidente"
"L'Italia è a pieno titolo parte dell'Occidente e del suo sistema di alleanze: è stato fondatore Ue, dell'alleanza altantica, parte del G7 e culla insieme alla Grecia della civiltà occidentale e del suo sistema di valori, libertà uguaglianza e democrazia" e alle sue radici "classiche e giudaico-cristiane", afferma la premier.

Ore 11.13 - "Volete vigilare su di noi? Spendete meglio il vostro tempo"
A chi intende vigilare sul governo Giorgia Meloni manda un messaggio: "Possono spendere meglio il loro tempo. Faremo sentire la nostra voce senza mi auguro un concorso esterno", osserva nell'Aula della Camera. Il presidente del Consiglio, nel suo discorso per la fiducia, osserva che chi dall'estero dice di voler vigilare "manca di rispetto al popolo italiano che non ha lezione da prendere". Chiarissimi i riferimenti alla Ue e agli attacchi arrivati dalla Francia.

Ore 11.10 - "Al via un governo politico"
"Diamo vita a un Governo politico pienamente rappresentativo della volontà popolare". Intendiamo "essere maggioranza parlamentare e compagine di Governo per 5 anni, facendolo al meglio delle nostre possibilità, anteponendo sempre l'interesse della Nazione a quello di parte e partito. Non useremo il voto di milioni di italiani per sostituire un sistema di potere con un altro distinto e contrapposto", ha affermato Giorgia Meloni.

Ore 11.07 - "Il peso della prima donna premier" 
"Fra i pesi che sento gravare oggi c'è anche quello di essere la prima donna a capo del governo di questa Nazione". Lo ha affermato il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, durante le sue dichiarazioni programmatiche alla Camera. "Penso alla responsabilità che ho nei confronti di tutte quelle donne che affrontano difficoltà e ingiustizia per affermare il proprio talento ed apprezzati i loro sacrifici", ha aggiunto citando alcune delle donne che hanno lasciato il segno nella storia del nostro Paese.

Ore 11.04 - Meloni: grazie a Draghi e Mattarella
"La celerità di questi giorni era naturale e doverosa perché la situazione difficilissima in cui l'Italia si trova non consente di titubare e noi non lo faremo. Voglio ringraziare Mario Draghi che ha offerto tuta la disponibilità per un passaggio di consegne veloce e sereno nonostante il nuovo governo sia guidato dall'unico partito che era all'opposizione. Così è nelle grandi democrazie". E ancora: ""Un ringraziamento sincero va al Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, che nel dare seguito all'indicazione degli italiani non mi ha fatto mancare i suoi preziosi consigli", così Giorgia Meloni

Ore 11.03 - Meloni, chi voglio ringraziare
"Voglio ringraziare da subito chi si esprimerà in base alla proprie convinzioni, qualsiasi sia la scelta che farà". Così la premier Giorgia Meloni durante le dichiarazioni programmatiche alla Camera.

Ore 10.59 - Meloni alla Camera: gli applausi
Giorgia Meloni è arrivata alla Camera. La presidente del Consiglio è stata accolta dal presidente della Camera Lorenzo Fontana e da un lungo applauso al suo ingresso in Aula. 

Clicca qui per leggere la prima parte della diretta del discorso di Giorgia Meloni alla Camera

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