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Guido Crosetto e il timore "sabotaggi": "Il Mediterraneo va difeso"

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Guido Crosetto non intende lasciare il Mediterraneo alla mercé di altri. E così il ministro della Difesa ha contattato direttamente Sébastien Lecornu: "Ho avuto un dialogo telefonico con il ministro francese. Uno dei temi affrontati è stato quello circa la possibilità, per le nostre Marine militari, di cooperare sempre di più nel Mediterraneo".

I timori sono tanti: "Pensiamo - spiega intervenendo in videoconferenza al meeting 'Sicilia, Mediterraneo Europa' - alle enormità di cavi, per non parlare del gas che transita nel Mediterraneo, per cui non possiamo permetterci eventi come quello accaduto al Nord Stream". Per l'imprenditore tornato in Parlamento "ormai viviamo in un mondo diverso e il Mediterraneo va difeso. Il Mediterraneo è una priorità per l'Italia". Sempre in quest'ottica Crosetto si augura che "l'Europa trovi l'unità anche sotto l'aspetto militare".

L'obiettivo? "Mettere insieme 27 organizzazioni militari diverse, con burocrazie, lingue e scuole di preparazione diverse". Uno scopo tutt'altro che semplice, eppure "non possiamo pretendere di avere la bacchetta magica ma occorre muoversi, iniziando a costruire un percorso comune in modo che tutti i corpi militari di ciascuno Stato possano dialogare". La base di partenza è proprio la Nato, che negli anni è riuscita a mettere insieme Stati differenti. E l'industria della difesa, secondo il co-fondatore di Fratelli d'Italia, può essere "un importante vettore della diplomazia", perché "la possibilità di esportare tecnologia concede la possibilità di instaurare dei rapporti tra Paesi". Intanto dal ministero della Difesa tornano sul tanto discusso conflitto di interessi. Il dicastero infatti fa sapere che "non si ravvisa sul piano tecnico-giuridico alcuna ipotesi di conflitto di interessi o di incompatibilità" da parte di Crosetto.

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