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Pd, "l'anti-Meloni": il nuovo segretario? Lo manda Renzi

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Il Pd del dimissionario Enrico Letta si sta facendo spolpare dal Movimento 5 Stelle a sinistra e dal terzo polo al centro. In alcuni sondaggi dell’ultima settimana i grillini hanno addirittura già superato gli ex alleati, che sotto la leadership di Giuseppe Conte stanno risalendo con forza a livello di consensi tra gli elettori italiani. I dem hanno l’urgenze di fare presto con l’apertura di un nuovo ciclo, ma il congresso non sarà fissato prima di metà marzo 2023.

 

 

Nei prossimi mesi tanti nomi sono destinati ad essere fatti per la segreteria del Pd: il nome forte sembra essere quello di Stefano Bonaccini, che è stato anche il primo a proporsi più o meno apertamente. Poi si è fatto avanti Matteo Ricci, sindaco di Pesaro, mentre resta sullo sfondo Elly Schlein che è giovane e donna, l’unica tra le figure femminili del Pd che potrebbe avere qualche chance reale. Nelle ultime ore si sta però facendo strada il nome di Dario Nardella: a farlo è Giuseppe Vatinno che, su affaritaliani.it, scrive che le quotazioni del sindaco di Firenze sono salite “bombardando il supporto esterno” del terzo polo a Bonaccini.

 

 

Un fatto curioso, dato che Nardella era considerato “l’alter ego” di Matteo Renzi: secondo Vatinno il recente litigio consumatosi tra i due in realtà è tutta una finzione, un piano confezionato da tempo per aiutare Nardella a diventare segretario dei dem nonché “l’anti-Meloni”. Ne conseguirebbe il rientro di Renzi nel Pd “per inglobazione”…

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