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Daniela Santanché: "Io indagata? Tutto falso"

 Daniela Santanchè

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E' un giallo l'iscrizione sul registro degli indagati del neo ministro al Turismo, Daniela Santanché. Secondo alcune fonti investigative la Santanché risulterebbe indagata dalla procura di Milano per falso in bilancio nelle comunicazioni sociali nell'inchiesta che riguarda il fallimento della Visibilia editore, società di cui è stata la fondatrice e di cui ha dismesso le quote, ma lei smentisce ed è pronta a querelare. Un giallo in cui non si trova la sintesi. La Santanchè, contattata dall'Adnkronos, smentisce seccamente e preannuncia querele. Stando a fronti investigative si tratta di una iscrizione 'top secret' che nasce dall'inchiesta del pm di Milano Roberto Fontana che ha avanzato un'istanza di "liquidazione giudiziale" sulla società editoriale. Dall'annotazione della polizia giudiziaria trasmessa dal Nucleo di polizia economico-finanziaria della Guardia di finanza di Milano emerge lo stato di insolvenza, mentre dalle analisi contabili vengono quantificato debiti scaduti, ossia iscritti a ruolo, nei confronti dell'Agenzia delle Entrate per 984.667,14 euro, con data di notifica delle prime cartelle a partire dal 2018.

 

 

La ministra, come detto, respinge con forza ogni addebito. "E' falso che io sia indagata. Querelerò tutti coloro che vicino a Visibilia scrivono Santanchè, visto che io ho venduto tutte le quote. E peraltro nel caso di specie non solo non è indagata la Santanchè ma non c'è nessun indagato, perché il fascicolo è aperto a 'modello 45', quindi senza indagati" le sue parole all'Adnkronos. La società ha conferito mandato ai propri legali per "acquisire la documentazione a supporto dell'istanza della procura di Milano" e contestare "la sussistenza dello stato di insolvenza, non ritenendo gli inadempimenti richiamati quali elementi di prova di incapacità della società a soddisfare regolarmente le proprie obbligazioni". Visibilia eserciterà quindi le "prerogative difensive entro l'udienza fissata per il 30 novembre 2022".

 

 

E nell'interesse della senatrice Santanché scende in campo anche l'avvocato Salvatore Sanzo, il quale - in una nota - rimarca che la ministra "non risulta indagata in alcun processo penale e da anni non ricopre alcuna carica in Visibilia Editore" e di come "non risponde al vero che 'sia aperto un fascicolo per ipotesi di bancarotta fraudolenta', stante l'assenza del presupposto obiettivo della liquidazione giudiziale della società, soltanto ipotizzata in astratto". Non solo, si sottolinea come "Visibilia Editore spa sta assumendo in ogni sede opportuna le iniziative affinché l'Autorità giudiziaria possa riconoscere l'assenza di tale presupposto ed in particolare, come evidenzia un comunicato della società, gli azionisti di riferimento della stessa - Reale Ruffino e Sif Italia spa - hanno manifestato la disponibilità ad intervenire, ove necessario, per adempiere ad ogni obbligazione nei confronti dell'Agenzia delle Entrate". Per il legale Sanzo "ogni diversa rappresentazione dei fatti non corrisponde alla effettiva realtà degli stessi ed è lesiva della reputazione della senatrice Santanchè".

 

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