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Caldoro, la bomba su Berlusconi: "Lascio, rapporto irreparabile"

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Stefano Caldoro rompe con Forza Italia. E il rapporto sarebbe ormai "irreparabile". A spiegarlo ai suoi, secondo l'Adnkronos, lo stesso ex presidente della Regione Campania e già ministro nel governo Berlusconi III. La decisione è da formalizzare, ma è imminente, forse questioni di giorni, se non di ore. La destinazione è nota: Fratelli d’Italia. Rispetto alle ragioni, Caldoro già negli scorsi giorni aveva sottolineato “l’enorme problema politico” rappresentato dall'assenza di esponenti del Sud nelle scelte di Forza Italia sui ministri e i capigruppo. 

 

 

Con lui, anche il consigliere regionale Massimo Grimaldi sembra essere in procinto di lasciare il partito di Silvio Berlusconi. La mancata nomina a sottosegretario alle Infrastrutture di Grimaldi, al quale è stato preferito Tullio Ferrante - considerato vicino a Marta Fascina, compagna di Berlusconi - avrebbe peggiorato il tutto. Si tratterebbe, dunque, di un duplice addio che renderebbe sempre più vicina la scomparsa del gruppo consiliare di Forza Italia dal Consiglio regionale della Campania: come consigliere rimarrebbe il solo Franco Cascone. Ma questi non sono gli unici malumori all'interno del centrodestra. Solo ieri, nella giornata di mercoledì 2 novembre, un'altra storica esponente azzurra, Valentina Aprea, ha annunciato l'addio dopo quasi 30 anni di militanza nel gruppo di Berlusconi.

 

 

Eppura, precisa Caldoro, non c'è "nessuna scissione", ma solo idee diverse. Una scelta “sbagliata”, a detta dell’ex ministro, se si considera come in Campania e più in generale al Sud Fi abbia ottenuto un buon risultato alle elezioni. Tutto questo, tra l'altro, per Caldoro, è in controtendenza rispetto alla decisione del presidente del Consiglio Giorgia Meloni, che ha affidato incarichi di prestigio a nomi quali Gennaro Sangiuliano, Nello Musumeci e Raffaele Fitto. Insomma, Caldoro e Grimaldi lasceranno a breve il gruppo di Fi in Consiglio regionale della Campania e - assicura chi è a loro vicino - analoghe situazioni "di agitazione" si potrebbero verificare anche in altre regioni.

 

 

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