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L'aria che tira, Rampelli: "Da buon soldato, lo farò". Timori a sinistra

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Si avvicinano le regionali in Lazio. E tra i candidabili prende quota il nome di Fabio Rampelli, esponente di spicco di Fratelli d'Italia. Se ne parla da qualche giorno e se ne parla con sempre maggiore insistenza. E se ne parla anche a L'aria che tira, il programma in onda su La7, dove Rampelli - oggi, giovedì 17 novembre - era ospite in studio.

"Restando in questo sapore risorgimentale e romantico, lei chi è?", chiede il conduttore, Francesco Magnani, facendo riferimento ad alcuni personaggi storici. "Nel Lazio le intenzioni di voto danno FdI in testa, ma guardate se ci fosse Rampelli: sbaraglierebbe", aggiunge. Già, perché a quel punto viene mostrato un sondaggio che parla chiarissimo: con Rampelli candidato al vertice della regione, il centrodestra viene accreditato del 46,6% dei consensi. Senza di lui, limitandosi alle intenzioni di voto partito per partito, FdI viene dato al 32,6%, dunque Forza Italia al 5,8% e la Lega al 5,5 per cento. Insomma, con Rampelli i consensi schizzerebbero.

 

"Sarebbe pronto lei a scendere in campo?", chiede a quel punto Magnani. "Guardi, qui c'è un equivoco di fondo - risponde il meloniano -. Le autocandidature non funzionano da nessuna parte, nemmeno del centrodestra. In un'intervista di qualche giorno fa mi è stato chiesto da questo punto di vista se ci fosse una mia disponibilità, io ovviamente da buon soldato sempre mi sono messo a disposizione della mia comunità e ovviamente del mio partito. Se ci fosse una chiamata di Giorgia Meloni, anche se sono vicepresidente vicario alla Camera, non potrei sottrarmi", conclude Rampelli. Parole chiare, nette, che non si prestano ad alcuna ambiguità. E quel riferimento al "buon soldato" che, ne siamo certi, manderà ai matti la sinistra...

L'aria che tira, l'intervento di Fabio Fampelli: il video

 

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