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Renzi-Letta, l'ultima tesissima telefonata: "Mi stai prendendo in giro?"

Renzi e Letta

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"Il 23 luglio alle 11.57 Letta mi chiama. Io non sento la sua telefonata su whatsapp. Ci cerchiamo per un paio di volte. Alla fine ci parliamo nel pomeriggio. La telefonata dura meno di cinque minuti. Io non ho nulla da dirgli. Aspetto che parli lui", scrive Matteo Renzi nella nuova edizione, arricchita di 75 pagine del suo libro Il Mostro. "'Ti volevo dire che nessuna decisione è presa e che l’articolo di Cappellini non è il mio pensiero'. Gli rispondo: 'Ma mi prendi in giro?'. Glielo dico come un fiorentino deve dirlo a un pisano, ma sono frasi che non si possono scrivere in un libro. 'Hai scelto, Enrico. Ma sappi che stai distruggendo il Pd e soprattutto stai dando il governo per cinque anni alla Meloni. Solo per un fatto di rancore personale'". 

 

 

A quel punto, aggiunge il leader di Italia viva, Letta risponde: "'No, ma niente è deciso. Ho la base che non ti vuole per gli screzi del passato'. 'La base che non mi vuole per gli screzi del passato è la stessa base cui chiederete di votare Di Maio, magari a Bibbiano. Ma che cosa stai dicendo? Ma per una volta nella tua vita prenditi una responsabilità. Di’ che preferisci perdere le elezioni pur di vendicare l’affronto che ritieni di aver subito nel 2014'. 'Sbagli, non ho niente di personale contro di te'".

 

 

A Renzi "scappa una risata. Sono in giardino a casa con mia moglie che assiste stupita ma divertita a questo dialogo. 'Ti chiamo nei prossimi giorni' mi dice lui. Sì, certo, come no. È l’ultima telefonata con Letta. Immagino che per lui sarà stata una liberazione. 'Ho fatto fuori Renzi dal Parlamento' avrà pensato. Vendetta è fatta. Finirà che si è fatto fuori da solo".

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