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Giorgia Meloni, il fango di Repubblica: "Donna fragile, sindrome dell'assedio"

Ignazio Stagno
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Giorgia Meloni ha chiesto di anticipare la fine della conferenza stampa sulla manovra. Il tutto per un impegno improrogabile con il presidente di Confartigianato. Precisiamo subito che la Meloni ha chiesto lo stop della conferenza dopo aver risposto già a diverse domande. Ma in conferenza stampa si è aperta la polemica dei cronisti che l'hanno velatamente accusata di volersi sottrarre alle domande e di non voler affrontare i temi della manovra. La risposta, come vi abbiamo raccontato qui su Libero, è stata perentoria. Il premier ha affermato: "In passato eravate molto più assertivi e coraggiosi, so io a cosa mi riferisco".

 

 

Parole chiare che probabilmente alludono alle conferenze stampa stringate dell'ex premier Mario Draghi tra i sorrisini compiacenti dei cronisti. Ma l'affondo più grave per quanto accaduto questa mattina arriva ancora una volta da Repubblica con Stefano Cappellini che parla addirittura di "sindrome dell'assedio": "Farebbe bene anche al governo, oltre che al clima nel Paese, se Meloni si liberasse di questa sindrome dell'assedio, vera o simulata che sia. Ha vinto le elezioni, ha la piena legittimità a dispiegare il suo programma. Alla fine ha fatto la cosa giusta, fermandosi a rispondere ad altre domande, sebbene solo dopo la rivolta dei giornalisti presenti". E ancora: "Singolare che una premier a parole così ben disposta verso chi scende in piazza contro il suo governo, si riveli tanto fragile e insicura quando deve confrontarsi con delle semplici domande. La stampa non è un surrogato dell'opposizione. Meloni superi anche questo equivoco: informare i cittadini, verificare i fatti, individuare contraddizioni o punti deboli - in una espressione: controllare il potere - resta una delle funzioni primarie del giornalismo. Nei paesi democratici".

 

Insomma c'è poco da interpretare: per Repubblica la Meloni era in malafede e non voleva parlare con i giornalisti. Balle colossali dato che dopo circa 10 minuti dalla fine della conferenza stampa era già con Confartigianato. Ma anche una semplice richiesta di tempo e di agenda viene stravolta, masticata e sputata con una carica di veleno che non si vedeva dai tempi dei governi Berlusconi...

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