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Soumahoro? "Deve spiegare, ma niente sospensione"

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Il caso Soumahoro è deflagrato con tutti i suoi imbarazzi anche nel "piccolo" mondo dei Verdi-Sinistra, il cartello elettorale che aveva scelto proprio Aboubakar Soumahoro, il suo essere stato immigrato, bracciante e sindacalista e i suoi stivali di gomma esibiti davanti a Montecitorio come simbolo della "nuova" sinistra dura e soprattutto pura. L'inchiesta sulle (presunte) irregolarità della cooperativa Karibu e il ruolo della moglie e della suocera del deputato ha creato ovvie ripercussioni politiche. Sul Fatto quotidiano si affaccia l'ipotesi anche di una possibile sospensione dal gruppo di Soumahoro, un po' per opportunità un po' per riconosciute colpe di "omesso controllo" su quello che succedeva, di fatto, nella sua famiglia. 

 

 


Nessuna sospensione né espulsione, smentisce un imbarazzato Angelo Bonelli, co-portavoce di Europa Verde. "Siamo un'alleanza che fa del garantismo un principio importante. Certo è che abbiamo detto che c'è una questione politica su cui è necessario e urgente il confronto con Aboubakar che deve delle spiegazioni non solo a noi ma anche a chi ci ha votato e stiamo sollecitando affinché questo incontro si svolga il più rapidamente possibile". Bonelli, spiega, non si è "pentito" di aver candidato Soumahoro (la notizia era circolata in diversi retroscena) ma sottolinea la necessità di un incontro "per fare una valutazione rispetto a fatti gravi accaduti e che stanno emergendo dall'attività giudiziaria, e ringraziamo i magistrati che stanno svolgendo questa attività a cui va tutto il nostro supporto e sostegno, perché il tema dello sfruttamento dei migranti è una questione che non ci può lasciare assolutamente indifferenti, anzi ci indigna, e da questo punto di vista siamo assolutamente schierati da una parte con l'autorità giudiziaria e dall'altra dalla parte con chi ha subito sfruttamento. Per questo riteniamo che sia urgente un chiarimento, sollecitato più volte. Comprendiamo il suo stato d'animo ma il chiarimento è necessario, lo deve ai suoi colleghi e a chi ci ha votato". 

 

 

 

Gli fa eco Nicola Fratoianni, leader dell'ala "rossa" del cartello. "Come abbiamo detto lo incontreremo in queste ore, in questi giorni per un confronto. Io penso che si debba sempre tenere distinta, in molto netto, la vicenda giudiziaria, che peraltro da quel che leggiamo pare che neanche lo coinvolga direttamente e comunque sul terreno giudiziario lavora la Magistratura, lavora chi fa le indagini, non interviene per quel che mi riguarda, almeno direttamente, il dibattito politico - spiega Fratoianni ad Agorà su Rai 3 -. C'è poi la dimensione della politica che riguarda le questioni del diritto del lavoro e su questo io credo sia giusto avere un confronto diretto. Quando lo avremo avuto nelle prossime ore ognuno farà delle valutazioni". E sembra una porta aperta a qualsiasi conclusione.

 

 

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