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Matteo Salvini, "presto il nuovo codice": la vera sfida del leghista

Fabio Rubini
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La riforma del codice degli appalti sarà la vera sfida di Matteo Salvini. Più ancora del ponte sullo Stretto. Perché i lacci che legano mani e piedi alle amministrazioni e le sottopongono a continui ricorsi ai Tar, sono diventati economicamente e politicamente insopportabili. Non è un caso che per lanciare questa battaglia, il ministro delle Infrastrutture abbia scelto l'assemblea nazionale dell'Anci in corso di svolgimento a Bergamo. Proprio i sindaci, infatti, sono spesso le "vittime" sacrificali delle lungaggini burocratiche legate ai cantieri. Un grido d'allarme del quale si è fatto carico il primo cittadino di Torino, Stefano Lo Russo: «Le sfide per i Comuni sono impegnative, ritengo che il vero elemento che farà la differenza sarà la capacità di riuscire a realizzare i progetti semplificando le procedure. Ora purtroppo numerose, complesse e troppo spesso bloccate da contenziosi amministrativi. Solo così potremo migliorare le nostre città, cogliendo la grande opportunità, cogliendo la grande opportunità che abbiamo di fronte».

 

 

 

Salvini, che in mattinata aveva incontrato al Mit associazioni, ordini, categorie ed esperti, per fare il punto sul nuovo codice degli appalti, si è collegato con Bergamo in videoconferenza: «Stiamo lavorando al ministero e sarà nostro onore e onere portare il nuovo codice degli appalti in Consiglio dei ministri entro inizio dicembre - ha spiegato alla platea -. Stiamo raccogliendo le riflessioni di tutti per poi arrivare alla sintesi e far sì che il codice degli appalti diventi uno strumento di lavoro e non di tortura come in passato». Il vicepremier ha fatto poi sapere che sul suo tavolo ci sono già «una trentina di contributi significativi» e che entro domani ne arriveranno altri. Subito dopo si inizierà con i tecnici un'opera che dovrà portare allo snellimento delle procedure attualmente in essere.

 

 

 


«Dobbiamo semplificare, accelerare, sburocratizzare e tagliare almeno la metà del contenuto attuale- ha spiegato ancora agli amministratori locali Salvini -. Il Codice degli appalti deve diventare strumento di lavoro e non di tortura come in passato». Assicurando anche che «il mio ministero avrà sempre la porta aperta per sindaci ed enti locali». Tanto che già oggi il vicepremier riceverà a Porta Pia i sindaci laziali e abruzzesi per discutere su pedaggi e messa in sicurezza sismica della A25 e della A 25. Salvini ha poi tirato le orecchie ai vertici di Rfi che «non dovranno più portare avanti progetti senza prima consultarsi con le amministrazioni locali». E sui fondi per il trasporto pubblico ha provato a rassicurare i sindaci: «In manovra non c'è ancora lo stanziamento definitivo, ma sarà almeno di 500 milioni».

 

 

 

 

Quella di ieri, però, è stata anche la giornata nella quale Salvini - questa volta da leader di partito- ha riunito i suoi parlamentari per fare il punto sulla manovra economica approvata nei giorni scorsi. Prima però l'assemblea degli eletti ha tributato un lungo applauso alla memoria di Roberto Maroni (domani ai funerali a Varese sarà presente anche Salvini). Subito dopo il segretario ha spiegato ai suoi che attorno alla Lega «c'è entusiasmo e la Lega è in crescita». Sull'inizio di questo governo si è detto «soddisfatto, abbiamo aumentato stipendi e pensioni». 

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