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Qatar, Sallusti: una pazzesca prova di forza, comunque vada hanno vinto

Alessandro Sallusti
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«Prima vengono i regolamenti del calcio, poi sui diritti umani ognuno la pensi come vuole», ha detto ieri Gianni Infantino, presidente del calcio mondiale. E allora a me vengono due dubbi. Il primo è se Infantino ci è o ci fa, il secondo è che forse c'è un motivo se l'inchiesta sul Qatar corruttore è scattata solo a mondiali praticamente finiti quando i servizi segreti di ben sei stati dell'Unione avevano messo nero su bianco già alcuni anni fa pesanti anomalie senza che nulla accadesse.

Il Qatar, come Infantino, aveva un obiettivo: portare a termine l'operazione Mondiali a qualsiasi costo e farlo imponendo ai Paesi ospiti vincoli a libertà individuali che in Occidente sono ritenute irrinunciabili. Ecco, ha vinto il Qatar, le cose sono andate esattamente come lui aveva previsto nel silenzio dei governi occidentali, e dei vertici del calcio. È quindi evidente che il Qatar, al di là dell'esito dell'inchiesta in corso, ha già inquinato un bel pezzo di Europa e lo ha fatto con la forza dei soldi, immagino talmente tanti che quelli trovati nelle valigie e nelle case della banda Panzeri siano poco più che una mancia ai camerieri. No, Panzeri e soci non possono certamente avere avuto la forza di silenziare l'Occidente sui diritti umani, né di imporre alle delegazioni e ai tifosi accorsi a Doha di obbedire come soldatini alle illiberali disposizioni degli sceicchi.

 

Quella del Qatar è stata una prova di forza pazzesca e tremano i polsi al solo pensare che possa essere solo la prima di una lunga serie, una sorta di prova generale su come il mondo islamico può comprarsi l'Occidente, un cambio di strategia rispetto alla folle via del terrorismo intrapresa negli ultimi due decenni. Hanno capito quale è il nostro lato debole: certo, se ci sparano addosso ci irrigidiamo, ma se ci offrono su un vassoio d'argento ciò che ci piace beh, noi siamo disponibili a chiudere gli occhi sui diritti, sull'etica e tutto l'armamentario perché vuoi mettere che figata giocare al calcio in stadi dotati di aria condizionata, fare girare milioni e milioni di dollari che poi magari qualche briciola cade anche nelle vicinanze del nostro tavolo. Ecco, una Europa a schiena diritta questa inchiesta l'avrebbe fatta prima, non dopo il fischio d'inizio dei mondiali. Ma tutto ha un prezzo, l'Occidente in Qatar ha fissato il suo, che poi è il nostro. E a ben vedere non siamo poi così cari.

 

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