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Pd, Luigi Zanda: "Lascio il comitato costituente", scoppia il caos

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Dopo lo scrittore Maurizio De Giovanni, anche Luigi Zanda lascia il comitato costituente del nuovo Pd. "Io non ho condiviso la scelta di chiamare ’costituente' quella commissione di lavoro in cui sono stato inserito, senza essere stato consultato. Ho partecipato alle prime riunioni e poi ho dovuto rassegnare le dimissioni", ha detto Zanda al convegno ’Cattolici Democratici nella politica di oggi: ancora utili all’Italia?’, organizzato da Pierluigi Castagnetti.

 

"Io non ho condiviso, al di là dei contenuti, non ho condiviso in modo radicale il metodo. Aveva ragione Emanuele Macaluso quando diceva che il Pd è stato fatto in fretta. È nato senza un’analisi per cui i due partiti fondatori fossero in crisi di consensi e proprio quella crisi è stata forse la spinta maggiore a trovare l’unità. È mancato un approfondimento e forse questo sta alla base di una crisi che abbiamo sempre rimandato nel tempo. Sarebbe stato meglio fare una conferenza nazionale, lunga anche un anno, e che il partito potesse avere una fase di passaggio in cui si analizzano le ragioni della nostra crisi".

 

Insomma il Pd continua a navigare a vista e il congresso che ormai è alle porte potrebbe riservare sorprese nella faida interna tra le varie correnti che ormai hanno il partito in ostaggio. 

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