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Luca Zaia, il fango di Report: l'intercettazione (inutile) per colpirlo

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Luca Zaia in un giro di intercettazioni: il governatore avrebbe sbottato coi suoi parlando del microbiologo Andrea Crisanti: "Sono qua a rompermi i co***oni da sedici mesi, stiamo per portarlo allo schianto e voi andate a concordare la lettera per togliere le castagne dal fuoco al Senato accademico, per sistemare Crisanti!". Il presidente del Veneto lo avrebbe detto al telefono, ignorando che l'interlocutore fosse intercettato. A farlo arrabbiare sarebbero state le dichiarazioni del microbiologo contro l'efficacia dei test rapidi acquistati dal Veneto e da altre cinque regioni.

 

 

 

Il tutto - come riporta Repubblica - sarebbe finito nelle carte dell'indagine in corso a Padova. A parlarne sarà la trasmissione Report di Sigfrido Ranucci, in onda questa sera su Rai 3. Il governatore veneto, che non risulta indagato, finisce così nel tritacarne mediatico per via di queste intercettazioni. Sull'opportunità di diffondere tali dichiarazioni, che Zaia ha fatto al telefono, ci sono non pochi dubbi. Qualche settimana fa, parlando in generale del tema delle intercettazioni, il ministro della Giustizia Carlo Nordio ha promesso: "Vigileremo in modo molto rigoroso sulla loro diffusione arbitraria e impropria".

 

 

 

Tornando alla questione specifica, tutto sarebbe partito da un’inchiesta a Padova nata da un esposto di Crisanti. Secondo il microbiologo, i test antigenici sono efficaci al 70% e non al 90 come attesta il produttore. I pm poi avrebbero scoperto come Roberto Rigoli, direttore della microbiologia di Treviso, non avrebbe svolto correttamente il compito di certificare l’idoneità dei test. A luglio la procura avrebbe chiesto il rinvio a giudizio per lui e per Patrizia Simonato, ex direttore generale di Azienda Zero, centrale regionale degli acquisti.

 

 

 

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