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Giuseppe Conte, l'ultimo regalo: un buco mostruoso, Italia rovinata

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Far finta che un problema non esista, non significa risolverlo:  i nodi prima o poi vengono al pettine. Succede così anche a proposito del suberbonus che sta diventando un superbuco di oltre 40 miliardi per le casse dello Stato. L'Agenzia delle Entrate ha calcolato infatti che la crescita a dismisura delle giacenze nei cassetti fiscali, calcolata in 99,4 mld di euro e la possibilità di veder classificato il valore dei crediti fiscali come debito, mette a serio rischio le entrate dello Stato. Il superbonus dell'origine ha infatti avuto coperture per una cifra intorno ai 50 mld circa suddiviso in cinque anni, ma l'utilizzo massiccio, che ha fatto lievitare i crediti fino a trovare una giacenza di quasi 100 mld nei cassetti fiscali, ha rimescolato le carte e le preoccupazioni.

 


"Siamo al lavoro con il viceministro Maurizio Leo per cercare di mettere a posto una situazione che non deriva da noi", ha spiegato Andrea de Bertoldi (FdI) a Italia Oggi, "quello che c'è deriva dai governi precedenti. Il Conte 2 non ha disposto norme sulla regolarità dei crediti e che ha determinato la resistenza dell'Agenzia sulla responsabilità solidale. Il governo Draghi ha accresciuto le responsabilità che hanno di fatto bloccato il mercato. Stiamo quindi valutando una proroga della data del 16 marzo per non far morire la possibilità di cedere i crediti anche con riferimento alla comunicazione al Gse che arriva generalmente dopo due o tre mesi".  Di certo c'è quanto ha fatto notare più volte la premier Giorgia Meloni a chi ha fatto la campagna elettorale dicendo che grazie a questo provvedimento si poteva gratuitamente ristrutturare e adeguare il proprio condominio rispetto all'efficientamento energetico. Questo "gratuitamente" pesa sulle casse dello stato, dunque per la presidente del Consiglio "il concetto di gratuità, quando si tratta di risorse dello Stato italiano che vengono coperte con i soldi dei contribuenti, è un concetto un po' bizzarro".

 

 

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