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Guido Crosetto azzera la sinistra: "Quell'Italia è finita"

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"Il governo ha diritto di lavorare, a norma di legge, con chi ritiene più adatto a raggiungere gli obiettivi che si è dato. E l'Italia nella quale la sinistra fa quello che vuole e gli altri devono fare quello che dice la sinistra è finita. Applicare ciò che la normativa prevede su poche decine di posizioni apicali non significa occupare nulla, ma assumersi la responsabilità di scegliersi i collaboratori". Lo sottolinea il ministro della Difesa, Guido Crosetto, in un'intervista al Corriere della Sera. "Tra l'altro, conoscendo molto bene sia Giorgia Meloni che Giancarlo Giorgetti, escludo che la premier voglia scegliere i collaboratori di un ministro o viceversa. Non vedo problemi nel governo. Cosa c'è da scandalizzarsi se questo governo esercita le sue prerogative, facendo quello che tutti i governi fanno?", chiede Crosetto.

"Non c'è e non ci sarà un governo che decide un repulisti a prescindere", puntualizza ancora l ministro. "Nessuno lo ha mai sostenuto. Nei vari ministeri si valuterà, c'è chi vorrà cambiare e chi no, c'è un intuitus personae. E poi perché nessuno ha mai criticato gli altri e precedenti governi per aver applicato una legge?". Nessun 'machete', dunque, contro una dirigenza pubblica che non si adegua alle esigenze del governo? "Annunci mai fatti. Ormai le parole di chi sta al governo non contano più, conta solo la rappresentazione che se ne dà. La verità è che se non modernizziamo il Paese, se non facciamo una 'rivoluzione' che lo renda efficiente, come i tempi della competizione ovunque richiedono, perché le famiglie, le imprese, le singole strutture statali possano funzionare e competere, affondiamo tutti, non un governo, ma la Nazione", afferma Crosetto.

"Rischiamo, per esempio, di perdere i benefici del Pnrr - avverte il fondatore di Fratelli d'Italia -. Noi vorremmo creare le condizioni perché tutti i governi, anche quelli che verranno dopo il nostro, siano in condizione di operare bene. Le opposizioni dovrebbero smetterla di attaccare e basta, ma collaborare in questo percorso". 

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