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Saviano, altro delirio su Salvini: "Nei prossimi anni, pena di morte"

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Una rivoluzione iraniana anche per l'Europa. Roberto Saviano, intervistato dalla Stampa, lo pensa davvero ed è ovviamente tutto in chiave anti-sovranisti e anti-destra. I cui leader, di fatto, vengono paragonati al regime di Teheran che condanna a morte chi protesta. E così nessuno, spiega, ha il coraggio di protestare contro la Meloni e Salvini diventa "dissociato politicamente". 

 

 

 

"Democrazia e diritti sono la premessa per la politica - spiega l'autore di Gomorra -. Un insegnamento per i giovani che in Europa non si stanno battendo contro il populismo, ma anzi in molti casi lo stanno favorendo entrandoci attraverso la sua ideologia complottarda. I giovani iraniani hanno capito che i social sono uno spazio laterale per impegnarsi, ma che poi è la pratica reale che cambia le cose". C'è bisogno, spiega lo scrittore campano, "dell'azione, dei corpi, della forza. In questo caso tra l'altro è una forza civile, senza armi, che ha utilizzato la critica e l'occupazione dei territori".

 

 

 

E l'Italia? Il governo italiano "senza alcun dubbio deve ritirare l'ambasciatore subito e interrompere le relazioni economiche con l'Iran. Bisogna agire. Non basta dare solidarietà". La critica di Saviano all'Occidente è totale: qui, sottolinea, "impegnarsi è visto con diffidenza. Basta vedere come molte tv e giornali siano così prudenti verso un governo di estrema destra che è tra i fondatori dell'Europa". Eccoci, dunque, al capitolo Giorgia Meloni. "Sono tutti spaventati dall'attaccare chi è al comando, anche dove la democrazia sta per farsi compromettere dai populismi come è successo in Ungheria e come sta succedendo in Italia". Anche qui, come a Teheran, le libertà sono a rischio, sostiene Saviano.

 

 

 

"Vengono compresse continuamente in nome della sicurezza e del vantaggio economico. Qualsiasi riflessione sui diritti, qualsiasi battaglia per la libertà, viene vista come superflua". Il salto logico a Matteo Salvini e alla sua proposta di mandare in carcere gli eco-warriors, gli attivisti violenti per il clima, nella mente di Saviano diviene naturale: "Il leader leghista è politicamente dissociato. Va a vento. La sua politica non ha nessuna logica, la sua bandiera è quella del consenso momentaneo, ma bisogna essere molto cauti nell'invocare pene esemplari. Salvini per i responsabili di un partito che, per ipotesi, avessero sottratto ingenti fondi pubblici, mettiamo 49 milioni, cosa farebbe? Invocherebbe la pena di morte?". Anche il giornalista della Stampa la definisce "una boutade", ma l'intervistato è serissimo: "Il dibattito sulla reintroduzione sulla pena di morte, nei prossimi anni, sarà centrale. Si parte dagli eco warriors per attirare solo la rabbia". 

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