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Alvaro Vitali sputa sul Pd, chi lo elogia: crolla il Nazareno

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"Ieri su Repubblica una bella intervista ad Alvaro Vitali, un protagonista del cinema italiano. Parla di popolo, cinema, storia italiana e anche politica": Andrea Orlando lo ha scritto su Twitter, riferendosi al colloquio che ieri l'attore ha avuto col giornale diretto da Molinari. In realtà però, come fa notare il Giornale, nell’intervista l’attore cult degli anni '70 è critico con la sinistra che pure votava: “Io sono di sinistra, all’epoca votavo Pci. Tutta la mia famiglia votava Pci. Ho più volte attaccato i manifesti, annunciato comizi, giravo con l’auto con l’altoparlante sul tetto e davo gli annunci: ‘Stasera parlerà l’onorevole Pajetta!’. Avevo uno zio, Franco Vitali, che lavorava a Botteghe Oscure. Andava spesso a Mosca. Ma il Pci non mi ha mai invitato una sola volta alla festa dell’Unità: a me piaceva andarci, ci sono sempre andato da privato”.

 

 

 

Poi ha rivolto una pesante critica alla sinistra attuale. Quando gli è stato chiesto se oggi vota Pd, lui ha risposto in maniera netta: “No, per me il Pd è la Dc. Volevo votare per i partiti minori della sinistra, ma poi mi sembrava una preferenza persa. Mi sono astenuto. Quando tornerà la vera sinistra tornerò al seggio”. Durante il colloquio, Vitali ha parlato anche della sua vita, rivelando di aver sofferto di depressione: “Cambiavo donne e auto ogni tre mesi, oggi vivo con una pensione da 1.200 euro, per via di tantissimi contributi non versati all'epoca dalle case di produzione". 

 

 

 

"A un certo punto il telefono ha smesso di squillare - ha continuato l'attore romano - neanche Lino Banfi mi ha più chiamato. Nessuno mi ha più fatto lavorare". Oggi, a 72 anni, ha una sola ambizione per il futuro: "Vorrei fare un ultimo film, per fargliela vedere a chi non ha più creduto in me”.

 

 

 

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