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Sondaggio, "Pd al minimo storico". E il centrodestra...: tutti i numeri

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Nuovo sprofondo rosso per il Pd. Il sondaggio pubblicato da Termometro politico segna il punto più basso mai raggiunto dal partito-contenitore fondato da Walter Veltroni nell'ottobre 2017 sull'onda dell'euforia da maggioritario. Oggi è un altro secolo, politicamente parlando. Ed è lontano anni luce anche il 40% raggiunto da Matteo Renzi (l'odiatissimo Renzi) alle elezioni europee del 2014. Con il segretario uscente e dimissionario Enrico Letta, e con alle porte le primarie meno appassionanti di sempre, con Stefano Bonaccini ed Elly Schlein a giocarsi il Nazareno, i dem arrivano al momento del "vita o morte" con il 15,8 per cento. Un dato che fa capire come il tema dell'affluenza ai gazebo per votare il segretario, tutto sommato, sia forse l'ultima delle preoccupazioni per i dirigenti della ex Ditta, peraltro presi a disquisire non di programmi e proposte, ma di date, voto online o recupero degli scissionisti Speranza, D'Alema e Bersani.

"Le rilevazioni degli istituti di sondaggio seguite alla vacanze di Natale non presentano uno scenario molto diverso da quello di dicembre", premette Termometro Politico. Svetta come detto la crisi del Pd, sceso a "una soglia mai toccata finora". Al contrario, continua l'ascesa di Fratelli d'Italia, dominatore degli ultimi mesi: il partito di Giorgia Meloni è indicato al 29,6%, anche se altri istituti lo danno sopra il 30 per cento, soglia psicologica fondamentale. Rispetto al periodo pre-natalizio, stabili sia la Lega all’8,9%, sia Forza Italia al 7,1%, a conferma di come essere al governo stia facendo bene al centrodestra, sia pure in uno dei periodi storici più complicati della storia italiana dal secondo Dopoguerra a oggi.

 

Le brutte notizie per i democratici arrivano anche dal Movimento 5 Stelle: trascinato dal populismo di sinistra di Giuseppe Conte, sale al 17,6% e si conferma secondo partito del lotto, quasi due punti in più rispetto ai dem che erano arrivati davanti alle elezioni del 25 settembre. Non sale e non scende il Terzo polo di Calenda e Renzi: il binomio Azione/Italia Viva si conferma al 7,9 per cento. Bene, ma non benissimo.

 

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