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Sondaggio e fango, "Meloni bocciata": la menzogna sul "Fatto"

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"Finita la luna di miele di Giorgia Meloni?": questa la domanda che il Fatto Quotidiano si pone sulla prima pagina di oggi. Il giornale diretto da Marco Travaglio fa sapere che l'operato della premier sarebbe stato bocciato fin qui da 3 italiani su 4. E che per questo ci sarebbe stato un calo di consensi. All'origine diversi fattori, come il caro benzina, l'inflazione e il costo delle bollette. Il Fatto fa riferimento a un sondaggio di Alessandra Ghisleri pubblicato su La Stampa. Peccato, però, che non tutti gli analisti siano d'accordo. O meglio, non tutti ritengono che la situazione attuale possa intaccare più di tanto i consensi per la Meloni.

 

 

 

Oggi su Libero Francesco Specchia cita degli analisti secondo cui "il gradimento è sedimentato e si consolida nel tempo. Non cambia all’improvviso". Dunque, non basta certo la decisione sulla benzina a far cambiare gli equilibri. Anche perché la presidente del Consiglio è stata molto chiara quando ha spiegato le motivazioni alla base delle sue decisioni. In particolare, ha sottolineato che si tratta di una questione di giustizia sociale: "O si manteneva la sospensione delle accise, o si aiutavano i più deboli", soprattutto per quel che riguarda le bollette.

 

 

 

Dall'opposizione, però, non fanno che ripetere come la Meloni stia "perdendo il consenso". In realtà non è proprio così. E tra l'altro gli avversari politici non possono certo dire di esser messi meglio. A tal proposito Specchia riporta le parole di Antonio Noto della NotoSondaggi: "Dal punto di vista sociologico non dobbiamo confondere la delusione col consenso. Qualche atto politico può portare a una momentanea disaffezione, ma il consenso è elemento sedimentato che si consolida nel tempo. Non si può cambiare la disposizione d’animo all’improvviso come se si cambiasse canale sul telecomando". Noto, poi, fa un esempio: "Se si chiede agli iscritti del Pd il livello di soddisfazione rispetto alla politica del loro partito, sarà soltanto del 10%; ma il Pd non è al 10%". Nessun calo di consenso, quindi, come invece fa intendere oggi il Fatto.  

 

 

 

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