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Zelensky a Sanremo, Salvini: "Ho altre preferenze"

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Anche Matteo Salvini interviene sul "caso Sanremo" con parole piuttosto significative. L'intervento straordinario del presidente dell'Ucraina Volodymyr Zelensky, previsto per la finalissima del Festival di Sanremo, sabato 11 febbraio, è come prevedibile diventato molto in fretta oggetto di feroce dibattito politico, tra chi sostiene senza se e senza ma Kiev e chi, invece, pone il veto all'invio di armi agli ucraini. Un dibattito che chiama in causa il conduttore e direttore artistico Amadeus, ma soprattutto la Rai e i vertici di viale Mazzini.

 

 


 

"Avranno fatto le loro valutazioni, quello che spero è che la guerra finisca il prima possibile e poi che il palcoscenico della città dei fiori rimanga riservato alla musica, è qualcosa che penso tutti si aspettano", sottolinea il vicepremier e ministro dei Trasporti e delle Infrastrutture, a Rho Fiera Milano per l'inaugurazione di Homi. "Adoro la canzone italiana - ha proseguito Salvini -. Zelensky? Non so come canta, ho altre preferenze". L'ironia tradisce la perplessità per un messaggio molto politico che partirà, inevitabilmente, dal palco dell'Ariston. 

 

 

 

 

"Sono amante del festival vecchia maniera - ha precisato ancora Salvini -. Non dico chi spero che vinca sennò lo danneggio e arriverà ultimo sicuramente. Ho le mie preferenze ma in campo canoro, non in altri campi. Speriamo che (la guerra, ndr) finisca il prima possibile, noi siamo allineati con le posizioni occidentali, e speriamo che Sanremo rimanga il festival della canzone italiana e non altro". "Non giudico. E' l'ultima settimana di campagna elettorale, se avrò tempo di guardare Rai 1 sarà per ascoltare canzoni, non per ascoltare altro".
 

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