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Sorgi, sinistra "senza speranza": la strategia suicida

 Marcello Sorgi

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Non c'è "speranza per il centrosinistra". Gli ultimi sondaggi pre-elettorali, scrive Marcello Sorgi nel suo editoriale su la Stampa, dicono che "a meno di sorprese, sarà sconfitto in Lombardia e nel Lazio". E dunque, "dopo il successo del 25 settembre, anche il primo test importante (dieci milioni di elettori coinvolti) andrà al centrodestra", prosegue il giornalista. Che però sottolinea che il 12 e 13 febbraio andrà davvero in questo modo, "il risultato sarà determinato da una sorta di abbandono del campo di un concorrente, né più né meno come avvenne per le politiche". Nelle votazioni regionali infatti, ricorda Sorgi, "vale lo stesso criterio maggioritario per cui, se invece di due coalizioni se ne presenta solo una, mentre l'altra o non c'è o è di dimensioni non paragonabili, la vittoria sarà assegnata a tavolino. Ed è esattamente quel che accadrà" in Lombardia e Lazio.

 

 

Eppure, almeno nel Lazio il centrosinistra "poteva difendersi meglio", spiega Sorgi. Invece di restare uniti, Pd e Movimento 5 stelle hanno fatto naufragare l'alleanza con la "scelta del sindaco Gualtieri dell'inceneritore di rifiuti per Roma" e quella di Conte che "ha messo al primo posto l'obiettivo di battere il Pd, non solo nei sondaggi, ma anche nei voti" e ha deciso di anadre per la sua strada. Così "al Pd non è rimasto che allearsi con Calenda, per sostenere insieme come candidato governatore e quasi certo sconfitto l'assessore alla Sanità D'Amato", aggiunge Sorgi.

 

 

Per quanto riguarda la Lombardia, "per entrare in competizione con il centrodestra locale che è al governo da un trentennio, ci sarebbe voluto l'intero campo largo, da Moratti al Movimento, che qui, essendo debole e non avendo nulla da perdere, s'è alleato con il Pd a sostegno del candidato di sinistra Majorino, anche lui condannato alla sconfitta". Ma attenzione, conclude Sorgi, perché "il prossimo appuntamento serio saranno le Europee del 2024", quindi "ognuno per conto proprio". A quel punto "saranno i numeri del dopo a dire se la strategia suicida del centrosinistra prevede ripensamenti". 

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