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Donzelli rincara contro Serracchiani: "No alle scuse, pronto al giurì d'onore"

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È bagarre alla Camera sul caso Cospito. In merito all'abolizione del 41-bis il governo è compatto: lo Stato non cederà. E così dagli scranni di Fratelli d'Italia è Giovanni Donzelli ad attaccare le opposizioni. Il responsabile nazionale organizzazione ha tirato in ballo alcuni dem, tra cui Debora Serracchiani, scatenando il botta e risposta. Eppure, Donzelli non intende fare alcun passo indietro: "Fra le forze democratiche ci deve essere il massimo rispetto e deve essere reciproco. Io mi auguro che in tema di legalità, di lotta al terrorismo e alla mafia ci sia un fronte unitario e senza ambiguità". Il riferimento è alle posizioni dem sull'anarchico Alfredo Cospito, in carcere da 10 anni e da 100 giorni (gli stessi con la Meloni al governo) in sciopero della fame. Da Andrea Orlando ad Alessandra Moretti si è sollevato un appello affinché venga tutelata la salute. E dal primo, ex ministro, è arrivata addirittura la richiesta di "revocare" il cosiddetto carcere duro.

Posizioni ambigue, che vedono il deputato tirare dritto: "Non ho avuto un atteggiamento sbagliato in Aula, non devo chiedere scusa per niente. Andrò ben volentieri al giurì d'onore per chiedere al Pd di chiarire le sue parole. Gli italiani vogliono sapere da che parte sta il Pd". E ancora, intercettato dai cronisti fuori da Montecitorio: "La sinistra italiana sul caso Cospito sta balbettando, chiediamo chiarezza al Pd". 

Neppure questa precisazione riesce a placare gli animi. "Abbiamo posto in conferenza dei capigruppo, come questione prioritaria, la soluzione di quello che si è verificato questa mattina. Credo che debba farlo in prima persona il presidente della Camera, Lorenzo Fontana, perché evidentemente la persona dell’onorevole Donzelli ritiene di non poter fare da solo questo passo" replica la Serracchiani a cui fa eco Stefano Bonaccini. "Donzelli si vergogni - tuona il governatore dell'Emilia-Romagna -. Il partito democratico per valori, storia e azioni è da sempre avversario intransigente di mafie e terrorismi". 

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