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Andrea Orlando contro Donzelli: "Intimidazioni da una destra post-fascista"

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La questione Cospito-Donzelli viene usata dal Pd come una clava politica contro il governo di centrodestra. Risulta evidente da due interviste a esponenti democratici, quelle di Andrea Orlando (ex ministro della Giustizia) ed Enrico Borghi, entrambe con gli stessi violentissimi toni.

 

 

 

"L'uso di intercettazioni e informazioni riservate a cui si ha accesso solo svolgendo determinate funzioni assume un carattere intimidatorio nei confronti dell'opposizione", afferma Orlando in una intervista al Corriere della Sera. Il riferimento è alle affermazioni del deputato di Fratelli d'Italia Giovanni Donzelli, in aula, e dal sottosegretario alla Giustizia Andrea Delmastro, anche lui di FdI, sulle possibili saldature tra Cospito e gli anarchici da un lato e gli esponenti mafiosi in carcere per l'abolizione del 41 Bis. Una battaglia sposata anche da parte del Pd. Orlando respinge con forza i sospetti e rilancia: "Il messaggio è 'siamo in grado di colpirvi usando strumenti di cui noi disponiamo e voi no'. E' gravissimo che informazioni e notizie annotate per prevenire situazioni di pericolo per la comunità vengano usate per colpire avversari politici". "Forse - aggiunge - abbiamo dato troppo per scontata una democratizzazione della destra post-fascista". L'ex ministro, infine, si augura che dalla premier Giorgia Meloni "arrivi una risposta".

 

 



"Sono preoccupato per la tenuta delle istituzioni", gli fa eco il compagno di patito Borghi, anche lui come Donzelli membro del Copasir. "Quanto accaduto è gravissimo - spiega a Repubblica - e mi meraviglio che un ex magistrato come Nordio abbia offerto copertura a Delmastro e Donzelli. Un sottosegretario alla Giustizia che svela a un collega di partito informazioni nell'esclusiva disponibilità della magistratura e del ministero, per essere poi utilizzate come una clava contro l'opposizione, è uno scempio dello stato di diritto. Che fra l'altro pone un interrogativo inquietante".

 

 

 

 

Quale? "Da oggi in avanti la maggioranza di governo potrà usare il lavoro di indagine di corpi dello Stato per colpire le minoranze parlamentari? Vorrei ricordare che in Italia è già successo, purtroppo", commenta Borghi. Sotto il fascismo. "Non si può neppure per un momento alimentare il dubbio che notizie classificate, oggetto di attività connesse alla sicurezza della Repubblica, possano essere diffuse o peggio ancora strumentalizzate per fini politici", sottolinea il senatore del Partito democratico. 


 

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