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Roberto Formigoni, il centrodestra vince per i suoi valori

Attilio Fontana

Roberto Formigoni
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Come era largamente previsto, il centrodestra ha nettamente trionfato nelle elezioni regionali in Lombardia e in Lazio, curiosamente con percentuali molto simili per la maggioranza in entrambe le regioni: oltre il 55%. Questo fra l’altro significa che se anche le opposizioni (dal Pd al Terzo Polo ai 5Stelle ecc.) si fossero tutte unite in un unico schieramento, avrebbero perso ugualmente. Vittoria netta, dunque, e centrodestra che può guardare lontano, dal momento che controlla il governo e le due principali regioni, oltre ad altre che hanno votato negli ultimi anni. Ma questo a condizione che sappia governare bene e rispondere al meglio alle esigenze dei cittadini, è ovvio. Ma guardiamo un po’ a fondo il caso della Lombardia, dove il centrodestra governa ininterrottamente da 28 anni e ha guadagnato il diritto di governare per altri 5, per un totale di 33 anni. 33 anni (almeno 33, chi può escludere un’altra vittoria nel 2028?) sono un’epoca storica, e questo per una regione che è la più popolata, moderna e avanzata nel suo paese e tra le primissime in Europa, è certamente un caso di studio. I problemi dei cittadini cambiano, le difficoltà mutano e si accrescono, le crisi nel mondo influiscono pesantemente, eppure per (almeno) 33 anni i cittadini hanno sempre preferito la medesima forma di governo. Perché? Indico due ragioni: l’unità delle forze politiche e il buon governo.

 

In Lombardia il centrodestra si è sempre presentato compatto (salvo la defezione della Lega la prima volta). Si sono susseguiti tre periodi con il predominio successivo di tre partiti: il primo, le mie presidenze dal 1995 al 2013, con la netta egemonia di Forza Italia e de Il popolo della Libertà, il secondo, dal 2013 a oggi, con il primato della Lega, il terzo, iniziato con queste elezioni, con la chiara maggioranza di Fratelli d’Italia. I tre partiti, cui va aggiunta una pur minoritaria ma chiara presenza di gruppi o formazioni cattoliche, non si sono mai divisi o contrapposti nel mutare dei rapporti di forza. E i lombardi hanno mostrato di fidarsi di questa unità.

 

Ma attenzione, questa unità è stata possibile perché fin dall’inizio, nel ‘95, abbiamo costruito una piattaforma di valori, una gerarchia di priorità, una chiarezza di obiettivi da raggiungere nella quale i lombardi si sono sempre riconosciuti: la centralità della persona, il valore della famiglia, il sostegno al lavoro per tutti, la sussidiarietà, cioè il primato della gente, del popolo sulla politica. Insomma una politica al servizio vero delle persone. È questo che fa vincere il centrodestra. Ci rifletta bene, la sinistra, se vuole ancora avere un significato in questo paese. 

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