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Pd, Marcello Sorgi: Bonaccini-Schlein, perché il ribaltone è possibile

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E se fosse Elly Schlein la nuova segretaria del Partito Democratico? Sondaggi alla mano, il buon senso farebbe rispondere "molto difficile" visto che il voto degli iscritti ha premiato Stefano Bonaccini. Eppure la pasionaria svizzera potrebbe ribaltare il risultato. Sembra crederci anche lei. Del resto, fa notare Marcello Sorgi nel suo editoriale per la Stampa, Elly Schlein si è rivelata più forte nelle metropoli, dove abitualmente l'affluenza ai gazebo è più forte. Un'alta partecipazione, per dire, oltre un milione di votanti, potrebbe favorirla nello scrutinio finale. Inoltre il Pd non è mai andato al voto delle primarie con un così notevole tasso di confusione: cresce la sensazione che possa succedere di tutto.

 


Anche perché potrebbero votarla ai gazebo anche quei pentastellati che hanno raccolto l'invito che la candidata segretaria del Pd ha lanciato con l'intervista al Fatto Quotidiano per la riedizione 4.0 della "Cosa rossa". Ovvero, tutti assieme contro il centrodestra. "Non voglio tirare per la giacchetta nessuno. Si parte dai temi. Ci sono punti di contatto importanti con il M5s a partire dalla difesa del reddito di cittadinanza e dalla battaglia per il salario minimo", aveva dichiarato Elly al Fatto, facendo riferimento a realtà dove l'alleanza coi pentastellati è già in corso come Bologna e Napoli. A portare voti alla Schlein ci sono poi gli ambientalisti, anche quelli militanti come Ultima Generazione. Il dialogo, ha affermato la candidata, "è possibile con loro e con tutte le mobilitazioni ecologiste". Poi l'aspirante segretaria Pd ha precisato: "Si può non essere d'accordo sul metodo ma non si può guardare il dito anziché la luna". 

 

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