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Qatargate, spunta il nome di Susanna Camusso

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Spunta anche il nome di Susanna Camusso nell'inchiesta sul Qatar Gate. Lo ha fatto l’ex europarlamentare Pd Antonio Panzeri che sta ricostruendo con i pm di Bruxelles Michael Claise e Raphael Malagnini la rete di politici a libro paga di Qatar, Marocco e Mauritania. Secondo alcuni documenti che pubblica in esclusiva Repubblica insieme a Le Soir e Knack, Panzeri parla dei presunti finanziamenti qatarini per la campagna di Susanna Camusso a presidente dell’Unione globale dei sindacati del 2018. Panzeri ricorda un incontro a Bruxelles.«Eravamo Giorgi, Al Marri, l’algerino e io", si legge nello scoop di Luca De Vito e Sandro De Riccardis su Repubblica. "Mi è stato chiesto chi fosse l’italiana candidata. Dissi che conoscevo Camusso perché eravamo stati nello stesso sindacato (Cgil, ndr.). Mi dicono che l’avrebbero incontrata volentieri e l’avrebbero aiutata. Ho parlato con lei a Milano e mi dice di essere disponibile per questo incontro, che si è tenuto poche settimane dopo». 

 

Non si parlava di soldi ma di aiuti ai sindacati africani e al medio Oriente. "In precedenza, avevamo individuato una cifra di 600mila euro (…) che mi sono stati dati dall’algerino in una borsa e sono una buona parte dei soldi trovati nella mia casa. Poi ho saputo che bastavano solo 50mila. Mi restavano quindi 500mila che ho tenuto". Da parte sua Susanna Camusso respinge le accuse al mittente: "Non mi è stato chiesto di supportare il Qatar in nessun modo, né si è parlato mai di denaro. So che alcune donazioni sono state ricevute da altri sindacati per le organizzazioni più povere. Non ero coinvolta direttamente e non conosco i dettagli", ha chiuso l'ex leader della Cgil.

 

 

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