Cerca
Logo
Cerca
+

Torino, imbarazzo-Pd: Schlein, la condanna alle violenze 24 ore dopo

Enrico Paoli
  • a
  • a
  • a

Il conto dei danni, a Torino, è ancora parziale. Gli anarchici scesi in piazza, tecnicamente per manifestare a sostegno di Alfredo Cospito, in realtà hanno messo in scena una prova muscolare, pura guerriglia urbana, essendo determinati ad alzare il livello dello scontro nei confronti delle istituzioni e del governo. Quanto basta per indurre tutti a condannare senza se e senza ma. Invece non accade. La segretaria del Pd, Elly Schlein, parla solo a sera, nel vellutato salotto televisivo di Fabio Fazio. Eppure la ventina di auto danneggiate, la decina di negozi e le sedi di banche e assicurazioni con le vetrine spaccate non sono un’invenzione. Nemmeno i muri delle case, per centinaia di metri, imbrattati con scritte, o le uova di vernice lanciate anche contro il santuario della Consolata, uno dei luoghi di culto più cari ai torinesi, arrabbiati per tutto ciò. Sul sagrato della chiesa è stata scritta a caratteri cubitali una bestemmia, sulla quale i fedeli hanno posato alcune rose.

 

 

 

SCOPPIO RITARDATO

Ma se dal centrodestra si leva subito un coro unanime di proteste, chiedendo a gran voce interventi decisi, «vanno bloccati, giudicati e puniti», scrive su Twitter il ministro della Difesa, Guido Crosetto, chiudendo la strada ad ogni tipo di «trattativa» o «dialogo», dal centrosinistra non avviene la stessa cosa. Troppo imbarazzo da parte degli esponenti dem (il primo a parlare, e lo sarà a lungo, il senatore Enrico Borghi, responsabile sicurezza del Pd e membro del Copasir, «gravi le violenze degli anarchici»), figlio della troppa confidenza data al mondo degli anarchici, dimostrando come le piazze, (comprese quelle violente), sia il vero tema politico dell’opposizione. Solo in serata, e solo da Fabio Fazio, a Che tempo che fa su Rai Tre, Elly Schlein, trova la forza per rompere il muro del silenzio, anche se con sforzo.

 

 

 

«Esprimo totale non accettazione e condanna di questi fenomeni di violenza che continuiamo a vedere anche a Torino, non ci può essere nessuna accettazione e tolleranza, tutta la mia solidarietà alle sedi, non solo diplomatiche e consolari, che hanno subito attacchi: bisogna tenere chiara la difesa dei principi di democrazia e pluralismo, non possiamo arretrare di un centimetro». Ma per compiere quel centimetro ci sono voluti metri, chilometri. Perché «Torino è stata messa a ferro e fuoco dalla violenza anarchica», e la sinistra «ha fiato solo per gridare al pericolo fascista e sfilare indietro nel tempo. Sono troppo impegnati a cercare squadristi e trame nere per preoccuparsi di chi, nella realtà, spacca vetrine, devasta negozi, terrorizza la gente perbene e aggredisce agenti delle forze dell’ordine», afferma il sottosegretario all’Interno, Wanda Ferro.

 

 

 


POCHI MEZZI

Che il livello di violenza degli anarchici sia pericolosamente alto, lo testimoniano gli stessi operatori delle Forze dell’ordine, denunciando l’inadeguatezza degli strumenti in dotazione. «Una collega della scientifica ferita e poliziotto del Reparto mobile di Milano preso in pieno da una bomba carta, che è stato ricoverato», spiega Valter Mazzetti, segretario generale Fsp Polizia di Stato, «criminali che non esitano a vomitare la propria violenza su cittadini e città, bersagliate da bombe e guerriglia cui i tutori dell’ordine rispondono con i lacrimogeni». «Questi movimenti eversivi, collegati tra loro anche a livello europeo attraverso una strategia criminale convergente», evidenzia Domenico Pianese, segretario generale del sindacato di Polizia Coisp, «nella maggior parte dei casi scendono in piazza non per manifestare un ideale, ma alla spasmodica e continua ricerca dello scontro con chi rappresenta lo Stato».

 

 

 

Da sinistra, rispetto all’imbarazzo generale del Pd, si smarcano Carlo Calenda e alcuni esponenti del Movimento 5 Stelle. «Gli anarchici vanno arrestati. Il governo che non riesce a condannare un pestaggio davanti a una scuola va criticato. Non sono fatti collegati o che si elidono. Non rappresentano rischi per una democrazia forte capace di reagire. Non vanno strumentalizzati», scrive su Twitter il leader di Azione, «ma non è minimizzando, o accomunando le cose, che si sostiene la causa della legalità e della democrazia. «Ferma condanna per le violenze», come da copione, è stata espressa dai capigruppo di Camera e Senato dei 5 Stelle, Francesco Silvestri e Barbara Floridia. E ci mancherebbe altro...

Dai blog