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Pd, Bonaccini non ritira la mozione: "Sarò leale, ma..", schiaffo alla Schlein

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L'assemblea del Pd che sancisce l'investitura di Elly Schlein alla guida del partito riserva qualche amara sorpresa per l'unità del partito tanto sbandierata dai dem in queste ore. Infatti Stefano Bonaccini non ritira la sua mozione per dare il via a una segreteria unitaria. Il governatore della Regione Emilia-Romagna mantiene lo scettro di capo della sua corrente. Bonaccini ha riunito i delegati della sua mozione all’Assembla Nazionale, dopo aver riunito ieri la rete organizzativa, per ringraziarli e dire che la segretaria Elly Schlein gli ha proposto la presidenza e lui la accetta a nome loro.

"Ci prepariamo a una giornata in cui voteremo insieme il presidente e la direzione. Un primo passo importante e significativo -ha spiegato il presidente dell’Emilia Romagna-. È importante fare questo passo insieme quale segnale di unità del partito e di rafforzamento del posizionamento del Pd". La riunione è stata l’occasione anche per fare il punto rispetto alle scadenze delle amministrative e delle regionali perché, è il senso del ragionamento fatto durante l’incontro, tutto il partito si senta mobilitato e cresca l’adesione al Pd quindi anche le iscrizioni: "Deve essere un impegno di tutti e non solo di chi ha vinto il congresso". Bonaccini è infine stato ringraziato da tutti per essersi messo a disposizione. E alla luce di queste riunione avvenuta qualche ora fa, a quanto pare Bonaccini vuole tenere ben separate le due anime del partito: "Non farò il capo corrente, sarò leale, collaborerò, ma non smobiliterò la mozione", avrebbe detto ai suoi, come riporta il Corriere. Insomma il nuovo corso dem parte forse col piede sbagliato e con profonde divisione interne. 


 

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