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Berlinguer-Almirante, una via bipartisan per superare le divisioni

Francesco Storace
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È a Grosseto che si vuole lanciare il messaggio della fine delle ostilità tra rosso e nero, tra passato e futuro, tra italiani di opposte fazioni. È lì che il sindaco vuole intitolare strade – vicine tra loro – a Giorgio Almirante ed Enrico Berlinguer, assieme ad una terza, che propone di chiamare via della Pacificazione nazionale. Antonfrancesco Vivarelli Colonna, sindaco della città, di nobili origini, ha deciso di riprendere l’iniziativa che anni orsono fu messa in un cassetto. Vuole una politica che si riconcili, seppellendo gli antichi odi. E ha fatto approvare alla giunta comunale il lavoro svolto dalla commissione toponomastica della sua amministrazione. Il sindaco di Lo ha raccontato lui stesso su facebook: cambieranno denominazione “alcune vie del nuovo complesso BorgoNuovo”. Anzitutto la modifica da cui parte tutto: la strada che collegherà Largo delle Nazioni agli edifici in costruzione «prenderà il nome di via della Pacificazione Nazionale.

 


La stessa si dividerà su due tratti: via Giorgio Almirante, sulla destra, e via Enrico Berlinguer, sulla sinistra». Fantasia di un sindaco che spesso fa parlare di sé oppure iniziativa nobile per unire nel ricordo comune due grandi personalità della politica nazionale? Il messaggio arriva ed è chiaro: basta con le divisioni tra italiani. Commenta il deputato di FdI Fabrizio Rossi, che di Grosseto è assessore alla toponomastica: «Ecco la differenza tra noi, che proviamo un serio dialogo politico da sempre, e chi fa dell’odio ideologico il proprio cavallo di battaglia...».
Messaggio in bottiglia a quanti preferiscono invece rinfocolare le polemiche di ordine storico. A quasi 80 anni dalla fine della guerra.

 


A spiegare l’iniziativa è proprio il sindaco: «È sicuramente un progetto molto importante che c’eravamo prefissati di raggiungere; intitolare queste strade alla pacificazione nazionale e a personalità così significative per la storia democratica italiana rappresenta la volontà della nostra amministrazione di onorare e rispettare la loro memoria e il ricordo comune». Ed è un argomento che a destra è davvero sentito, aggiunge Rossi: «La pacificazione nazionale è da sempre stata una priorità del vecchio leader del Msi. Tra l’altro, i rapporti con l’altra parte erano certezza, lo testimonia la presenza dello stesso Giorgio Almirante alla camera ardente prima dei funerali di Enrico Berlinguer. Circostanza ricambiata alla morte di Giorgio Almirante dal partigiano Giancarlo Pajetta». «Già nell’aprile del 2018 questo tema di intitolare le future strade della nostra città ad Almirante e Berlinguer fu portato e approvato in Consiglio comunale.

 

Pertanto, con il verbale di delibera da parte della Giunta comunale, tutto questo a breve sarà realtà ed è un chiaro e netto segnale verso tutti». Da sinistra solo acrimonia, perché proprio non ne vogliono sapere. Ce l’hanno con il sindaco anche per aver recentemente sfottuto la neosegretaria Elly Schlein e ne approfittano per dargli addosso. Il sindaco «ripropone Grosseto all’Italia intera per questo triangolo controverso e perverso di incroci stradali tra via Almirante, via della Pacificazione e via Berlinguer», attacca il gruppo consiliare del Pd. Con una gaffe niente male, sostenendo in un comunicato che Berlinguer, «come uomo, presenziò a salutare la salma di Almirante ma come politico tutto avrebbe voluto meno che esserci equiparato in una via». Ma non fu Berlinguer a «salutare la salma di Almirante», bensì il contrario. Ma i resistenti di Grosseto fanno confusione persino sulle date perché Berlinguer spirò prima di Almirante e non poteva certo andare ai suoi funerali... 

 

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