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Napoli, la Lega si schiera con Piantedosi: "Berlino paghi i danni"

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Le Lega si schiera in difesa del ministro dell'Interno Matteo Piantedosi per gli scontri a Napoli scatenati dai tifosi dell'Eintracht Francoforte: "Che sia il governo tedesco a pagare i danni", dicono fonti del Carroccio. "Aveva ragione il ministro Piantedosi a chiedere di vietare la trasferta a questi teppisti", aggiungono le stesse fonti. "Quella che doveva essere una festa di sport è stata sporcata da episodi che nulla hanno a che vedere col calcio e con il tifo, ma che sono soltanto espressione di violenza. Evidentemente era fondato l’allarme lanciato dalle autorità centrali e dal prefetto di Napoli sull’altissima pericolosità degli ultras dell’Eintracht Francoforte e sulla necessità di vietarne la trasferta", afferma Severino Nappi, capogruppo della Lega nel Consiglio regionale della Campania. "Solidarietà alle forze dell’ordine impegnate a fronteggiare l’emergenza, con la speranza che il bilancio di questa giornata non diventi ancora più pesante", aggiunge. 

 

 

Tafferugli, cariche, auto date alle fiamme e pullman bersagliati da lanci di fumogeni e petardi: è stata una giornata di forti tensioni e scontri, a Napoli, prima della partita di ritorno degli ottavi di Champions League tra Napoli ed Eintracht Francoforte. Con il divieto di ingresso allo stadio per i circa 600 tifosi tedeschi giunti in città, i supporter dell’Eintracht già nella tarda serata del 14 marzo hanno dato vita a cortei e schermaglie con le forze dell’ordine, mentre nel corso dei vari trasferimenti i loro pullman, pur scortati da polizia e carabinieri, sono stati presi di mira dai rivali partenopei con lanci di oggetti e anche fumogeni e petardi.

 

 

 

Insieme con i tedeschi sono arrivati a Napoli anche alcuni tifosi dell’Atalanta, gemellati con gli ultras dell’Eintracht oltre che storici rivali dei partenopei. Gli scontri più violenti sono avvenuti nel pomeriggio, intorno alle 17, in piazza del Gesù, tra i tedeschi e la polizia in assetto antisommossa. I tifosi dell’Eintracht hanno incendiato tre automobili, tra cui un veicolo della polizia, e i cassonetti dei rifiuti a Calata Trinità Maggiore, nel centro storico. Sul posto anche un idrante delle forze dell’ordine per disperdere i tifosi, ai quali era stata vietata la trasferta in città per motivi di ordine pubblico. I supporter tedeschi sono entrati in contatto con le forze dell’ordine schierate in tenuta antisommossa perché hanno provato a forzare il cordone di sicurezza che era stato creato. Alcuni mezzi pubblici dell’azienda di trasporto cittadina, la Anm, erano stati messi a disposizione dei tifosi per rientrare in albergo. Loro però hanno rifiutato di salire sugli autobus e hanno lanciato oggetti contro la polizia. Alla fine, poco prima delle 18, scortati dalle camionette della polizia e dei carabinieri, hanno lasciato piazza del Gesù a bordo degli autobus dell’azienda di trasporto cittadina e sono stati riportati nel loro albergo sul lungomare.

 

 

Mentre già si accende lo scontro politico, con le opposizioni che chiedono al ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, di riferire in Parlamento e la Lega chiede che la Germania ripaghi i danni alla città, il sindaco di Napoli, Gaetano Manfredi, ha incontrato l’ambasciatore tedesco: "Le scene di devastazione del centro storico della città sono inaccettabili. Condanniamo fermamente gli atti inqualificabili di chi si è reso protagonista di questa violenza, da qualsiasi parte sia giunta. Napoli e i napoletani non meritano di subire i gravi danni materiali, morali e di immagine che questa follia ha determinato. Con la Germania i rapporti sono storicamente improntati all’amicizia e ho voluto incontrare a Palazzo San Giacomo l’ambasciatore di Germania in Italia Viktor Elbling, per condannare insieme gli atti di violenza e ribadire il forte legame tra 
Napoli e la Germania".

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