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Giorgia Meloni nella "fossa dei leoni"? Rumors: come la vogliono accogliere

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Giorgia Meloni sfida la sinistra. Il presidente del Consiglio venerdì 17 marzo salirà sul palco del congresso della Cgil a Rimini. In quella che i suoi fedelissimi definiscono "la fossa dei leoni". Ma il presidente del Consiglio non teme le contestazioni, è pronta a tutto come lei stessa ammette: "Se ho paura dei fischi? Il confronto non mi ha mai spaventato". Nell'entourage del sindacato di Maurizio Landini il clima è più teso: si ipotizzano fischi, si parla di braccia conserte, seggiole lasciate vuote per protesta e si litiga sull’opportunità di invitare la leader della destra. Diverse le rimostranze. Basta pensare alla maglietta indossata da Eliana Como, che guida i 24 della minoranza congressuale: "Meloni pensati sgradita".

 

 

Anche alla dirigente della Fiom la presenza della leader di Fratelli d'Italia non va giù. Di lei si dice essere "molto seccata" per l’invito a una premier la cui identità e storia ritiene "esplicitamente fascista". "Non l’abbiamo invitata per galateo - risponde il segretario generale -. Ma perché è il momento delle risposte ai bisogni delle persone". E lei non intende disertare: "Quando prendo una decisione non cambio idea. Se avessi avuto paura dei fischi nella vita avrei fatto un altro lavoro, o magari mi sarei schierata a sinistra". 

 

 

C'è chi però della sua presenza non si stupisce. Gianfranco Pasquino, professore emerito di Scienza Politica, ricorda che "all’interno del sindacato ci sono sicuramente anche elettori di centro destra e di Giorgia Meloni. Il sindacato sa che deve trattare col governo. Quindi è giusto che Landini inviti la premier Meloni, perché il governo di adesso ha un orizzonte di quattro anni. Non si tratta di un invito di cortesia, ma di un invito che probabilmente mira ad avere un’interlocuzione migliore con il governo". 

 

 

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