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Giorgia Meloni alla Cgil: "Ferragni? Non pensavo fosse una metalmeccanica"

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Giorgia Meloni non ha paura. Il premier affronta a testa alta come capo del governo l'assemblea della Cgil a Rimini. Appena arriva sul palco, il premier non riesce ad iniziare il suo intervento perché dalla sala alcuni contestatori intonano "Bella Ciao". Il premier li osserva in silenzio, lo sguardo gelido, poi comincia a parlare e ringrazia tutta la Cgil, anche chi la contesta.

 

 

 

Poi la stilettata: "Mi fischiano da quando avevo 16 anni. Io sono qui per un motivo ben preciso. Oggi si festeggia l'Unità d'Italia e dopo 27 anni che un premier non metteva piede all'assemblea della Cgil, eccomi qui. Doveva essere il premier più distante dalla visione politica del sindacato a venire qui e rompere questo tabù". A questo punto la Meloni lancia una stoccata alla sala: "Ho visto alcuni slogan tra cui 'pensati sgradita'. Anche se non sapevo che Chiara Ferragni fosse una metalmeccanica"

 

 


Poi il premier ha lanciato un appello all'unità: "In questo giorno di festa dell'unità d'Italia è più importante trovare il dialogo e il confronto". Poi la citazione di Argentina Altobelli, "mamma" della Cgil: "Una donna anticonformista che sottolineava i valori della libertà e dell'amore". Poi arriva l'analisi della relazione di Landini che ha preceduto l'intervento del premier: "In quello che ha detto il segretario non vedo una sola citazione di ciò che ha fatto il governo finora". E ancora: "Questa mia presenza ha fatto discutere, ho letto alcune ricostruzioni che mi hanno divertito, sono trent’anni che qualcuno mi fischia, sono cavaliere al merito di questa materia, per cui non mi sottraggo ad un contesto sapendo che è difficile".

 

A questo punto il premier rivendica la riforma fiscale: "È stata frettolosamente archiviata e di fatto questa riforma torna a dare ossigeno alle tasche degli italiani". Meloni ha poi affrontato il tema del ritardo dei salari italiani, "che non crescono da trent'anni". La risposta è "puntare tutto sulla crescita economica. Veniamo da un mondo in cui si pensava di abolire la povertà e creare lavoro per decreto. Oggi qualcuno chiede che sia lo Stato per decreto a creare un salario elevato. Ma le cose non stanno così e lo abbiamo visto: la ricchezza la creano le aziende e i loro lavoratori, la sfida è metterle nelle condizioni migliori per crearla e farla riverberare su tutti". Un discorso quello della Meloni che è un messaggio chiaro al sindacato rosso: dialogo per portare la crescita nel Paese che in modo ineluttabile passa proprio dal mondo dei lavoratori. 

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