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Elly Schlein, "ecoteppisti e borseggiatori". Sallusti: cosa svela del nuovo Pd

Alessandro Sallusti
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Dopo i borseggiatori che operano sulla metropolitana di Milano, Elly Schlein ora difende pure gli ecoteppisti imbrattatori di opere d’arte. Detto che gli scafisti al soldo dei trafficanti di uomini, quelli che comperano gli uteri di donne in bolletta, gli spacciatori di droga (ma solo di quelle leggere) e gli occupanti abusivi di case già comparivano nell’elenco delle specie protette dalla sinistra, mi chiedo chi sarà il prossimo gruppo di galantuomini a entrare nell’album, direi nel Pantheon della grande famiglia progressista. Chi prende tangenti da stati esteri? No, quelli ce l’avevano già, ma se li sono fatti sgominare dalla polizia belga e ora stanno tutti in carcere.
Be’, peccato ma mai scoraggiarsi, il Pd deve crescere e per farlo deve allargare i suoi orizzonti, ci sta. Ma vigliacco che una volta provi a farlo alzando lo sguardo.

 

 

 

Niente, sempre quella testa bassa e insomma, se l’occhio è fisso sulla strada sappiamo che al massimo possiamo vedere... vabbè lasciamo perdere. «Ma con noi non vedrete mai più mozziconi», ci ha almeno assicurato Jasmine Cristallo, sardina molto vicina alla Schlein, perché «io non esco mai senza avere con me il portacenere da borsetta» che è cosa, a suo dire, più utile a combattere l’inquinamento di quanto lo sia un termovalorizzatore.

 

 

 

Insomma, mi sembra di capire se uno non è almeno un po’ delinquente o un po’ instabile mentalmente nel nuovo Pd per lui non ci può essere spazio, che tanto poi alla fine della giornata si canta tutti insieme Bella Ciao l’altra sera proposta come nuovo inno nazionale in diretta da Porro da una mattacchiona della Cgil- e tutti sono contenti che domani è un altro giorno e chissà che bella manifestazione c’è da andarci che si fa un po’ di casino e si finisce sul tg della sera.

 

 

 

Insomma, questi sono messi male al punto che Giorgia Meloni è costretta a prendersi in giro da sola imitando se stessa in diretta da Fiorello senza dire che è lei.
E poi la battutona di ieri: «Piuttosto di fare come Conte mi dimetto». Contrordine, mi dicono che questa non è una battuta, è una cosa vera e seria. Be’, comunque a me fa ridere anche questa, nel senso che Conte mi fa ridere.

 

 

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