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Berlusconi, Vittorio Feltri: "Non sono credente, ma prego per il migliore italiano che c'è"

Vittorio Feltri
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I Silvio Berlusconi, accidenti, è di nuovo in ospedale. Ha avuto una crisi cardiaca che alla sua età non è eccezionale. Capita a gente più giovane di lui, che veleggia verso gli 87 anni. Ma al di là delle questioni anagrafiche, che purtroppo incidono sulla salute dei viventi, vorrei e spero che il Cavaliere resti a lungo nel consorzio umano perché egli è qualcosa di più di un simbolo.

È la persona che meglio di altri suoi simili ha rappresentato il genio italiano, il più grande imprenditore nato e cresciuto nel nostro Paese. Talmente grande da aver suscitato sentimenti forti in tutti i connazionali. Inoltre è stato un politico tanto improvvisato quanto provvido. In campo economico non ha sbagliato un colpo. Ha esordito quale costruttore edile realizzando Milano 2 che rimane un bellissimo e innovativo quartiere. Poi si è inventato la televisione privata, non di quartiere bensì di portata nazionale.

Nel settore bancario è diventato insuperabile creando con un socio geniale, di recente scomparso, cioè Doris, un impero che svetta ancora nel settore del credito, cioè Mediolanum. Non è finita. Il dottore si è buttato anche nello sport, acquistando il Milan che ha vinto ogni titolo, mettendo in piedi uno squadrone imbattibile in Italia e nel mondo.

MIRACOLI INCREDIBILI
Una serie di miracoli incredibili mai riusciti a nessuno, e che resteranno incisi nella storia di questo Paese ingrato e invidioso di coloro che nella vita hanno avuto successi clamorosi. L’ultimo, in ordine di tempo, quello che il presidente ha ottenuto in campo politico. Negli anni Novanta, lo ricordiamo, si scatenò tangentopoli, cioè i latrocini commessi da tutti i partiti, incluso il Pci che la fece franca grazie a una magistratura compiacente che chiuse un occhio sui rossi, anzi entrambi gli occhi. Berlusconi constatata la voragine che si era aperta nelle istituzioni democratiche, fondò Forza Italia, che in tre mesi conquistò la maggioranza degli italiani e nel 1994 addirittura la maggioranza elettorale. Sappiamo come sono andate le cose. Un uomo poderoso quale Silvio suscitò in quegli anni l’invidia di mezza Italia, quella comunista o ex comunista, e da questo momento in poi il Cavaliere fu oggetto di una autentica persecuzione giudiziaria e non solo.

Lui, il più bravo di chiunque, venne travolto da una serie di inchieste pretestuose e manovrate ad arte da chi lo voleva morto o almeno in galera allo scopo di aprire la strada ai post comunisti di facciata e rossi nell’animo. A forza di picchiarlo sul groppone, Berlusconi cadde dantescamente come corpo morto cade. Ingiustamente condannato per evasione fiscale, lui che con le sue aziende non aveva più rapporti essendosi stabilmente inserito nella politica nazionale.

PROCESSI VERGOGNOSI
Gli inflissero una pena che ancora oggi grida vendetta, venne proditoriamente sbattuto fuori dal Parlamento. Come un ladro di galline. Tutto ciò è scandaloso ma a noi che siamo cinici non stupisce più di tanto sebbene ci indigni. Silvio secondo noi è stato vittima non del suo operato, per il quale meritava e merita un premio, bensì di un sentimento assai diffuso nella nostra cattolica Penisola: l’invidia. Il successo in un Paese di sfegatati quale il nostro genera in chi non lo ha mai ottenuto una rabbia incontenibile.

A sinistra in particolare modo un uomo forte e imbattibile è odiato quasi dalla metà della popolazione in brache di tela per incapacità di sfondare. Contro di lui si scatena un odio sociale irrefrenabile che giunge a desiderarne il martirio. Sono arrivati, i suoi avversari, ad accusarlo di essere schiavo del sesso. Ridicolo, in una comunità che va gradualmente a puttane è diventato un peccato mortale andare a donne. Oggi Trump sta vivendo la medesima esperienza negli USA: una nazione in cui è lecito sparare ai negri ed è vietato andare a escort. Io per Berlusconi nutro molta stima e lo ringrazio di avermi strapagato per il lavoro che mi ha dato senza mai rompermi le scatole. Se ci fossero dieci personaggi come lui dalle nostre parti avremmo risolto ogni problema. Invece siamo ancora qui a dire stoltamente che è giunta l’ora di liberarsene. Io non sono credente ma confesso di pregare sia per il suo corpo sia per la sua anima affinché il Padreterno non ci privi del migliore italiano che abbiamo.

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