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Meloni e figlia, minacce di morte: "Fascista infame, lame e ghigliottina"

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L'orrore dei cosiddetti antifascisti travolge non solo Giorgia Meloni, ma anche la figlia della premier, di appena 6 anni. La lettera che la premier ha inviato al Corriere della Sera sul 25 Aprile sta facendo discutere molto la politica e i lettori sui social. Il messaggio della leader di Fratelli d'Italia è di buon senso: si ricorda la natura anti-totalitaria della destra italiana, "incompatibile con qualsiasi nostalgia del fascismo", ma si invita anche la sinistra a smettere di usare l'argomento del fascismo come "arma di esclusione di massa" con cui da decenni si tenta di tener fuori dalla piazza, fisica e virtuale, l'avversario politico a destra.

La premier pubblica su Instagram il contenuto del suo appello, e tra i commenti si leggono le più agghiaccianti oscenità. "A testa in giù sei bella pure tu", scrive un utente. "Per la figlia collegio Luigi XVII", è la terribile "battuta" riferita a Ginevra, la figlia che la Meloni ha avuto dal giornalista Mediaset Andrea Giambruno nel 2016, augurandole dunque di venire ghigliottinata come accadeva in Francia durante la rivoluzione. 

 

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

Un post condiviso da Giorgia Meloni (@giorgiameloni)

 

Seguono altri slogan molto amati dalla assai democratica tradizione anti-fascista della sinistra italiana, da "fasci appesi" a "fascista infame, per te solo lame". Gergo tristemente famoso e risentito ovviamente i piazza anche oggi, nel 2023, quando a Bologna alcuni facinorosi hanno contestato il presidente del Senato Ignazio La Russa (non presente) chiedendo assai poco civilmente le sue "dimissioni". 

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