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Meloni incontra Conte per primo: la mossa ammazza-Schlein

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E' iniziato a Montecitorio il primo degli incontri voluti dalla premier Giorgia Meloni con le forze di opposizione sulle riforme costituzionali. Ad aprire la lunga giornata di confronto tra governo e opposizioni è il Movimento 5 Stelle. La delegazione pentastellata è guidata dal leader Giuseppe Conte, con lui i due capigruppo Francesco Silvestri e Stefano Patuanelli e i due capigruppo nelle commissioni Affari costituzionali di Camera e Senato, Alfonso Colucci e Alessandra Majorino. Indiscrezioni dai Palazzi romani riferiscono che sia stata proprio la premier a fare di tutto per avere anche Conte a colloquio.

L'avvocato nel pomeriggio era infatti impegnato in varie tappe del suo tour elettorale per le amministrative, ma la leader di Fratelli d'Italia avrebbe modificato la scaletta dei faccia a faccia inserendo proprio Conte per primo per due motivi. Innanzitutto, dimostrare la buona volontà di Palazzo Chigi, intenzionato sì a procedere con le riforme costituzionali "a tutti i costi", ma preferendo ovviamente la strada del dialogo con le opposizioni. A questa posizione si lega poi la ricaduta politica sul centrosinistra: la Meloni ha infatti già detto no "agli Aventinismi", vale a dire alla tentazione di Pd e 5 Stelle di ritirarsi dalla disputa e fare le barricate.

Coinvolgere Conte e la segretaria del Pd Elly Schlein, dimostrarne l'eventuale buona (o cattiva fede) e, perché no, soffiare sul fuoco delle relative distanze aumentando una crepa già sancita dallo stesso ex premier ("Al momento non ci sono le condizioni per una alleanza strutturale con il Partito democratico", aveva detto Conte lunedì pomeriggio) sarebbe un risultato strategico non di poco conto in una fase ancora interlocutoria e preliminare come questa.

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