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Luca Zaia: "Se non passa l'Autonomia viene meno la maggioranza"

Luca Zaia

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Luca Zaia lo afferma senza mezzi termini: se non si fa l'Autonomia questa maggioranza non avrebbe più senso. "L’accordo sull’Autonomia è uno dei pilastri di questa maggioranza, insieme al presidenzialismo e alcune altre riforme. Se non passasse verrebbe meno l’oggetto sociale della maggioranza. E oggi non ho nessuna ragione di pensare che con serietà non si affronti il tema", dice il presidente della Regione Veneto in una intervista a La Stampa. Sul documento del Servizio del Bilancio del Senato con la bocciatura della riforma Calderoli sulle Autonomie diffuso via linkedin, Zaia osserva: "Io credo che si sia sorpassato il limite della relazione tecnica: qui ci sono giudizi più politici che tecnici e la prova provata è che fior fiore di accademici e studiosi sostengono esattamente il contrario". 

 

 

Il governatore leghista non ha ancora sentito il ministro Roberto Calderoli "ma c’è un comune pensare. Qui sovrano è il Parlamento e ci sono livelli istituzionali che vanno rispettati. Il primo è il capo dello Stato che ha esaminato e firmato il disegno, poi l governo che lo ha varato, e infine le Camere che lo dovranno ratificare. Mai visto in vita mia una relazione che si spinge a considerazioni gratuite. Io ho rispetto per il lavoro di tutti, ma se di lavoro professionale dobbiamo parlare, allora vorrei vedere da dove hanno tratto i dati su cui basano le loro considerazioni".

 

 

"Che ci siano sacche ostili alle Autonomie sta nelle cose", prosegue Luca Zaia. "Tutte le riforme rappresentano grandi cambiamenti sociali e culturali. Evidentemente c’è chi non crede a questa riforma e chi non la vuole, allora fa il piacere di candidarsi in Parlamento, farsi eleggere ed eventualmente votare contro, altro che nascondersi dietro relazioni tecniche". Al di là dei sospetti e dei veleni, ci sono comunque norme che si possono migliorare: "Spetterà al Parlamento farne una discussione. Ma vedere che una relazione si spinge così avanti fino a sentenziare che si tratta di riforma pericolosa, non è che mi ispiri a chissà quali migliorie". Calderoli dice che se la riforma non passa si dimette dalla politica: "Io non faccio nessun annuncio: ho fatto il mio dovere da cittadino con un mandato dal popolo e il voto di due milioni e 270 mila veneti, il mio futuro e la mia reputazione li avevo messi sul piatto quando ho fatto i referendum. Le considerazioni finali le farò il giorno che la vedrò votata".

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