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Pd, i 5 nomi che fanno esplodere i dem: chi salta subito (grazie alla Schlein)

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La sola indiscrezione sulle cinque donne capolista per il Pd alle prossime Europee è bastata a scatenare il panico nel partito, soprattutto tra chi si aspettava di essersi guadagnato la posizione giusta per ambire a un seggio nell'Ue, come presidenti di Regione, sindaci, deputati di lungo corso. La segretaria dem, però, avrebbe tutt'altra idea in mente: la sua intenzione sarebbe quella di dare una svolta all’insegna di un profondo rinnovamento.

 

 

 

Ovviamente nulla impedirà di gareggiare a chi lo desidera veramente. Tuttavia, come spiega Repubblica, sarà Schlein a scegliere i capolista. E pare che nel farlo si lascerà guidare da un criterio ben preciso: "Dovranno essere donne le capitane del Pd nelle cinque circoscrizioni in cui è suddivisa l’Italia. Privilegiando, se è possibile, figure esterne o rimaste fuori dal consueto circuito di correnti e correntine che fin qui ha gestito il Nazareno", così si legge sul quotidiano diretto da Maurizio Molinari.

 

 

 

L'obiettivo del Pd è superare la soglia del 22,7% del 2019. Se ciò accadrà, allora la segretaria diventerà inattaccabile. In caso contrario, all'interno del partito potrebbe aprirsi l’ennesimo processo per la destituzione del capo. Prima di questa voce sui capolista donne, pare che in pole ci fossero Stefano Bonaccini nel Nord-Est, Dario Nardella nell’Italia centrale, Michele Emiliano al Sud. Ma pare, come rivela Repubblica, che anche Nicola Zingaretti e Paolo Gentiloni vogliano tornare a Strasburgo. Diverse le intenzioni della Schlein, che pare invece abbia puntato Marta Bonafoni, fresca coordinatrice della sua segreteria, e Lucia Annunziata, conduttrice di Mezz'ora in più su Rai 3.

 

 

 

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