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Salvini fa impazzire la sinistra: cancellata la tassa sulle auto

Alessandro Gonzato
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C’è il Paese reale, diciamo normale, e poi ci sono le battaglie ideologiche e strumentali della sinistra. Il ventilatore di calunnie sparate a potenza massima contro il governo. Matteo Salvini vuole abolire il superbollo auto? Ecco che una Luana Zanella se ne esce così: «Emergenza climatica, sfollati, imprese distrutte, mille difficoltà ma la destra pensa ai suoi amichetti». Zanella, capogruppo alla Camera dell’Alleanza Verdi e Sinistra attacca: «La cancellazione del superbollo auto è una misura palesemente ingiusta, emblema di un governo che rischia di far affogare l’Italia».

 

 

IL “RAGIONAMENTO” - Quindi: l’Emilia Romagna è governata da sempre dalla sinistra e i morti, i feriti e i miliardi di danni di questi giorni sono colpa del governo di centrodestra; il responsabile della Società italiana di geologia ambientale, Massimo Fazzini, afferma che «la spinta ambientalista all’interno della politica emiliano-romagnola è stata talmente forte che negli ultimi anni non ha permesso di fare nulla»; ancora un altro esperto, Paolo Pileri, che insegna Pianificazione territoriale al Politecnico di Milano spiega che le ultime giunte in Emilia Romagna hanno cementificato a più non posso in aree ritenute pericolose, e per la Zanella di Verdi e Sinistra sono Salvini e Giorgia Meloni a far affogare l’Italia. Via il superbollo, per la Zanella ci sarà una corsa a comprare le vetture più potenti e inquinanti, tanto oggi gli italiani hanno soldi da buttare.

Verdi e Sinistra, lo ricordiamo, è il cartello elettorale che ha fatto eleggere a Montecitorio Aboubakar Soumahoro salvo scaricarlo immediatamente dopo le notizie sulle cooperative gestite dai familiari. Veniamo, anzi torniamo a Salvini. Questo il tweet di ieri: «Via il superbollo auto. La Lega, in pieno accordo col resto della maggioranza, è pronta a presentare un emendamento ad hoc nella legge delega fiscale. Era una nostra promessa e la stiamo portando avanti: meno tasse, più buonsenso». Pochi giorni fa aveva anticipato: «Meno tasse, e ossigeno per l’automotive. Mentre siamo determinati affinché l’Europa consenta l’utilizzo di biocarburanti per le auto prodotte dal 2035, grazie all’intesa col Mef del ministro Giancarlo Giorgetti, vogliamo abolire il superbollo auto. Significa cancellare una tassa odiosa, far respirare il mercato, sostenere nei fatti un settore prezioso che coinvolge in modo diretto e indiretto milioni di famiglie».

 

 

E di nuovo ieri, in risposta alle polemiche della sinistra, ha ribadito. «Lo pseudo-ambientalismo ideologico che non voleva mettere a posto gli argini perché voleva salvare le nutrie e i topi fa male all’uomo e all’ambiente. Mi stanno a cuore i topi», ha proseguito il leader leghista, «ma anche gli uomini».

IN COSA CONSISTE - Rientra nella possibile sforbiciata ai micro tributi, l’abolizione del superbollo. È in vigore dal 2011, introdotto dal premier Mario Monti, ed è un’addizionale erariale alla tassa automobilistica per le vetture nuove che superano i 251 cavalli di potenza, 20 euro per ogni kilowatt supplementare di potenza. Con l'aumentare dell’anzianità del veicolo si ha diritto a delle riduzioni: al 60% dopo 5 anni dalla data di costruzione, al 30% dopo 10 anni, al 15% dopo 15 anni. L’imposta extra non va più pagata decorsi vent’anni dalla data di costruzione. Stando alla legislazione attuale il superbollo non sarà più dovuto dal primo gennaio 2037. Salvini vuole accelerare. Per la sinistra sarà l’abolizione della tassa a provocare nuove inondazioni. 

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