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Sondaggio cruciale, "dove vanno i voti dei cattolici"

Arnaldo Ferrari Nasi
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Nel corso degli ultimi dieci anni coloro che, cattolici dalla nascita, continuano a sentirsi tali sono calati di quasi un quarto. Solo il 58% di un campione rappresentativo di 1.000 italiani adulti alla domanda risponde di essere e di sentirsi cattolico; nel 2012, questa risposta veniva invece data dal 75% degli intervistati (il campione era del tutto simile). La sensibile contrazione non pare, però, essere correlata con un particolare gruppo sociale. Entrambe le rilevazioni ci indicano una maggioranza di sentimento cattolico tra le donne, tra le persone di oltre 40 anni, nelle fasce meno istruite, al Sud. Si tratta di un calo generalizzato.

 

 

 

A livello politico, rispetto al 2012, qualcosa sembra essere cambiato. Nei dieci anni trascorsi, il voto cattolico abbandona il centro e si polarizza (44% nel 2012, 14% oggi), dirigendosi sia verso destra che verso sinistra. Nel primo caso, l’incremento si verifica soprattutto per il centrodestra (+14%), ma anche per la destra-destra (+7%); dal lato opposto dello spettro politico, a crescere è solo il centrosinistra, dove il dato passa dal 15% al 25% (+10%).

 

 

 

A livello dei singoli partiti, il panorama è comunque molto cambiato rispetto al 2012: tra quelli più grandi, rimangono fortemente sotto la media nazionale i 5 Stelle, che attraggono poco i voti dei cattolici; il Pd invece aumenta sensibilmente la quota di cattolici al proprio interno; la Lega, infine, da valori sotto la media nazionale (meno cattolici che negli altri partiti), oggi supera di molto il dato nazionale (più cattolici che negli altri partiti).

 

 

 

Nel 2012, c’erano il Popolo della Libertà, ma anche Udc e altre sigle minori, in cui il cattolicesimo era quasi plebiscitario; oggi, in quell’area, ci sono solo Forza Italia e Fratelli d’Italia, che, pur essendo in gran maggioranza cattolici, non raggiungono quelle percentuali. A livello personale, più profondo, si rileva un incremento dell’autopercezione di alta religiosità, che passa dal 35% del 2012 al 49% del 2023. Il dato però, sembra coincidere poco con quanto recita il Precetto 1247 del Codice di Diritto Canonico, ovvero: «La domenica e le altre feste di precetto i fedeli sono tenuti all’obbligo di partecipare alla messa». La messa viene attesa settimanalmente da solo il 20% di chi si sente cattolico. Anche se aggiungiamo il 25% di chi assiste alla funzione almeno una volta al mese, non si raggiunge la metà del campione (45%). È da notare, infine, che il 16% di chi si sente cattolico dice di non andare mai a Messa, se non per matrimoni o funerali; così come il 6% di chi non si sente cattolico dice di andarci tutte le settimane, mentre il 7% afferma di andarci almeno una volta al mese. 

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