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Elly Schlein, il reato di solidarietà l'ha creato la sinistra

Pietro Senaldi
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Il reato di solidarietà non l’ha creato questo governo, come dice Elly Schlein per protestare contro il fermo delle navi delle cosiddette organizzazioni umanitarie che violano la legge. È piuttosto il famigerato Conte bis ad aver istituzionalizzato la solidarietà pelosa che diventa fabbrica di reati. È di ieri la notizia che il nigeriano, accusato di aver ucciso domenica a Modena un connazionale per questioni di droga, era in Italia grazie al fatto che nel 2020 l’esecutivo giallorosso ha allargato le maglie della Protezione Speciale. Il ministro Salvini le aveva strette, consentendo ai clandestini di rimanere in Italia solo se avessero rischiato la vita in caso di rimpatrio. Luciana Lamorgese, sua sostituta, ha ampliato la casistica a dismisura su mandato del Pd che l’aveva piazzata al Viminale. È così che Osayande Kingsley, facchino per copertura e delinquente per professione, è potuto restare qui in quanto «integrato», come generosamente stabilito dal magistrato. Oggi non sarebbe più possibile, dopo l’entrata in vigore del criticatissimo decreto Piantedosi, che ha rimesso le cose a posto e avrebbe evitato l’omicidio.

 

 

 

Il delitto di Modena è la riprova che l’illegalità genera altra illegalità, anche se poi forzi le norme per sanarla, che i muri del centrodestra non sono razzismo ma buonsenso e che la politica del “tutti dentro” non è solidarietà ma ideologia che al posto di risorse genera caos e povertà, quindi criminalità. La lotta all’immigrazione clandestina è tutt’altro che vinta, anche perché questo governo si è trovato di fronte a una congiuntura drammatica.

 

 


Però oggi almeno abbiamo al timone qualcuno consapevole del problema, che pensa di risolverlo creando le condizioni per limitare le partenze e rimpatriando chi non ha diritto a venire qui. Ai tempi dei giallorossi i nostri governanti scambiavano la malattia per la cura, vedevano nell’importazione di masse di disperati un’occasione di guadagno per tutti e, pur di favorirla, forzavano la legge al punto da spacciare reati per opere di bene.

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