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Saman Abbas, estradato il padre in Italia. FdI: "Qui non governa la legge dell'islam"

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Shabbar Abbas giungerà nelle prime ore della mattina all’aeroporto Ciampino, a Roma, da dove, dopo le formalità di rito, sarà trasferito in carcere a Reggio Emilia. Lo rendono noto i carabinieri della Compagnia di Reggio Emilia in una nota. Personale del Servizio per la Cooperazione Internazionale di Polizia della Direzione Centrale della Polizia Criminale unitamente ai Carabinieri del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale di Reggio Emilia, coordinati dalla Procura della Repubblica di Reggio Emilia diretta dal Procuratore Calogero Gaetano Paci, in data 31 agosto 2023 si sono recati in Pakistan dove hanno preso in consegna dalle autorità locali il detenuto Shabbar Abbas. L’uomo è ritenuto responsabile, assieme alla moglie Nazia Shaeen, al fratello Hasnain Danish, ai nipoti Nomanulhaq Nomanulhaq e Ijaz Ikram, dell’omicidio della figlia Saman avvenuto a Novellara la notte del 1 maggio 2021.

E sull'estradizione del padre di Saman è intervenuto il premier Giorgia Meloni: "L’estradizione dal Pakistan del padre di Saman Abbas, imputato in Italia per il selvaggio omicidio della figlia Saman, è un passo avanti importante per consentire alla giustizia di fare il suo corso. È il frutto della grande e costante determinazione dimostrata in questo caso così delicato e complesso da tutte le Autorità italiane. Determinazione, lavoro e impegno che hanno dato frutti e che, unitamente alla collaborazione mostrata dalle autorità pakistane, ci permettono ora di ottenere questo obiettivo così significativo".

 

 

Parole chiare anche da  Sara Kelany, responsabile immigrazione di FdI: "Il padre di Saman Abbas è stato estradato, ora potremo giudicarlo per l’orrendo omicidio della figlia. L’omicidio della povera Saman, che è stata uccisa dai suoi genitori e dai suoi familiari perchè non voleva piegarsi ad un matrimonio combinato, è avvenuto in un contesto non solo di violenza e soprusi, ma anche di separatismo islamico, in cui le donne vivono una condizione deteriore e di sottomissione e se non si adeguano ai dettami, rischiano anche la morte. E ancora: "L’estradizione ed il processo per quest’uomo ha un forte valore simbolico: significa affermare con forza il principio per cui in Italia non governano le leggi dell’Islam, ma il diritto, che in Italia nessuna donna può essere sottomessa e che questi crimini abominevoli non restano impuniti. Oggi, con la forza delle leggi e della giustizia, rendiamo onore a Saman, ed a tutte le donne che hanno subito la sua sorte, ma diamo anche strumenti a tutte coloro che vivono in situazioni di soggezione per ribellarsi e salvarsi. L’Italia è dalla loro parte. Ringrazio per il gran lavoro svolto il ministro Nordio, il ministro Tajani ed il ministro Piantedosi". 

 

 

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