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Mario Draghi, Luigi Bisignani: "Lui il super-jolly di Matteo Renzi"

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Come ogni domenica, ecco che Luigi Bisignani snocciola informazioni privilegiate sugli scenari politici e di palazzo. Lo fa su Il Tempo, con il suo consueto intervento. E oggi, domenica 10 settembre, si parla del Centro di Matteo Renzi. E di Mario Draghi.

"Caro direttore, il centro è più agognato del Sacro Graal. Matteo Renzi, piaccia o no, è il più machiavellico dei politici italiani. L’ultima genialata: il Centro, quello con la C maiuscola, a cui l’ex premier punta", premette l'uomo che sussurra ai potenti. E secondo Bisignani "non è certo una bischerata estiva, per dirla alla fiorentina. Tuttavia, lui così divisivo è in grado di rappresentarlo? E, ancora, cos’è oggi il Centro? Evitando l’accozzaglia di sigle e, soprattutto, di persone in cerca di seggi in Europa o in Italia o semplicemente di un’effimera gloria, magari rievocando i fastidi un passato che non c’è più, cosa resta?", si interroga.

Quindi Bisignani si lancia in una lunga riflessione sulla natura del "centro" puro, un tempo assoluto protagonista della politica italiana e, oggi, al contrario così difficile da ricreare. Fa anche dei nomi, quelli dei politici di spicco che potrebbero aderire al nuovo progetto di Matteo Renzi. Dunque, arriva fino a Mario Draghi. Già, l'ex premier.

No, Draghi non avrebbe in mente di "aderire". Draghi infatti, per Bisignani, sarebbe l'asso nella manica di Matteo Renzi, l'obiettivo principale, forse impossibile. Ma mai dire mai. L'ex premier ed ex presidente della Bce leader di un Centro in grado di cambiare i connotati della politica? Chissà.

 

"Sarebbe per Draghi, che non ama i riflettori, il vero suggello del suo cursus honorum - riprende l'uomo che sussurra ai potenti -. Del resto, non dovrebbe dimenticare che Alcide De Gasperi, che non è mai stato presidente della Repubblica e che uscì in malo modo da capo del Governo, è passato alla storia del nostro Paese come nessun altro nel Dopoguerra. Chiuse le porte del Quirinale, per Super Mario si potrebbe dunque aprire il portone della vera gloria con l’obiettivo di pacificare la politica italiana. Il Paese ha bisogno di un centro di gravità permanente che non ci faccia cambiare idee sulle cose e sulla gente, per dirla alla Battiato", conclude un allusivo Luigi Bisignani. Solo suggestioni? Chissà...

 

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