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Giorgia Meloni, Bisignani: quel dispaccio degli 007 che cambia il quadro

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Tornata a casa dalla visita a Joe Biden la priorità di Giorgia Meloni è quella di capire come stracciare l’accordo con la Cina senza troppi danni collaterali o ritorsioni. Parola di Luigi Bisignani. A suo dire, "i dispacci dell’intelligence che le vengono depositati sulla scrivania, sono sicuramente di aiuto per non restare tra l’incudine e il martello". In particolare, è il retroscena riportato sulle colonne del Tempo, è un documento a convincere maggiormente il premier. Qui si suggerisce di fare con Washington "le classiche nozze con i fichi secchi". L’obiettivo? Proprio uscire dalla "Belt and Road Initiative" che lega l’Italia, unico Paese del G7, ad un partenariato infrastrutturale con la Cina.

 

 

E così, ricorda Bisignani, "il ministro Tajani dovrebbe essere a Pechino il prossimo settembre per 'preparare' la visita di Meloni". Il condizionale è comunque d’obbligo. A maggior ragione dopo che il omologo, Qin Gang, da settimane è sparito misteriosamente dalla circolazione. Insomma, il presidente del Consiglio starebbe cercando una soluzione per salvare "la seta cinese e il jeans yankee, non scontentando Pechino e accontentando Washington".

 

 

Come farlo?In primis seguendo l’esempio di Macron e Scholz i quali, malgrado non avessero alcun accordo formale con i cinesi, si sono precipitati a Pechino con una sfilza di aziende e miliardi di euro da investire. Poi, la linea d’azione potrebbe essere rappresentata dalla grande differenza che esiste tra le bilance commerciali di Italia e Cina per riequilibrare la situazione. Infine, come terza iniziativa, Bisignani parla del tentativo di Meloni di "proporre a Xi di collaborare fattivamente al 'piano per l’Africa',

 

 

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