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Pd, l'ultima balla: si inventa i tagli ai fondi per Marazabotto

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Marco Cimmino
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Un grande presidente dell’Associazione Nazionale Alpini, Nardo Caprioli, durante il suo mandato lanciò lo slogan: onorare i morti aiutando i vivi. Un’impresa generosa e utile. Oggi, il presidente della Regione Emilia Romagna, Bonaccini, pare averne escogitato un altro, forse politicamente utile, ma, per certo, non particolarmente generoso, né elegante: utilizzare i morti per imbrogliare i vivi. Non che, dalle parti del Pd, siano nuovi all’utilizzo spregiudicato dei caduti: però, una volta, perlomeno si verificava, prima di sparare a palle incatenate. Bonaccini, invece, su imbeccata del sindaco di Marzabotto, Valentina Cuppi, ha dato fuoco alle sue polveri, senza neppure aspettare di avere ben a tiro il bersaglio.

E ha fatto cilecca, naturalmente: una cilecca clamorosa, che sembra tanto un boomerang. Il bersaglio, va da sé, è il governo Meloni, nella persona del ministro della Difesa Crosetto, che avrebbe tagliato di due terzi -mica bruscolini- i fondi al Comune emiliano, da dedicare al sacrario del feroce eccidio nazista, avvenuto tra la fine di settembre e l’inizio di ottobre del 1944. Peccato che Bonaccini abbia caricato il suo obice e salve, anziché a carica doppia: non si sa se malamente imbeccato dalla Cuppi odi sua spontanea iniziativa, tutto pieno di sdegno democratico e antifascista, ha accusato il governo di disinteresse per i morti di Marzabotto, senza sapere un paio di coserelle, che l’avrebbero senz’altro aiutato ad evitare una topica di dimensioni epocali.

 

 


La prima è che il Sindaco Cuppi si era semplicemente dimenticato di presentare la domanda per il rinnovo dei fondi. La seconda è che i fondi ci sono, nessuno si è mai sognato di diminuirli e Crosetto ha spiegato di essere pronto a versarli, non appena gli venga chiesto. Che non è un capriccetto: se non me li chiedi non te li do! È la semplice prassi burocratica: quella prassi cui il Pd pare tanto affezionato, quando è lui ad essere in sella. Insomma, la montagna ha partorito un topolino e Bonaccini ha segnato un bellissimo goal nella propria porta. Con il centrodestra che, tramite Maurizio Gasparri, attacca: «Il sindaco chieda scusa alle vittime dei nazisti e si dimetta». Di quel maledetto periodo e dei crimini efferati che l’hanno caratterizzato andrebbe studiata la storia con più attenzione: anche la cronaca, tuttavia, non merita di essere trascurata. Specialmente quando si cerca di usare la storia per scriverla. E ne esce un feuilleton.

 

 

 

 

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